MONTALTO MARCHE – “Sembra che l’emergenza coronavirus sia sconosciuta agli Uffici Regionali Scolastici”. Lo afferma il sindaco di Montalto Marche Daniel Matricardi che denuncia il fatto che in Regione si stia pianificando il prossimo anno scolastico creando classi con il vecchio sistema: vale a dire con un minimo di ventisette studenti. “In questi giorni – afferma – si stanno stabilendo le classi in organico di diritto per l’anno scolastico 2020/2021 e lo si continua a fare con le procedure ordinarie che prevedendo un minimo di 27 alunni per le classi per del primo anno di corso degli istituti e scuole di istruzione secondaria di secondo grado, il solito principio di classi pollaio in nome del risparmio di spesa e dell’accentramento a discapito della qualità scolastica, del benessere del ragazzi e della ripartizione dei servizi sui territori”.
“A detta degli Uffici Provinciali scolastici – continua Matricardi – nessuna disposizione derogativa è giunta in merito dal Ministero; tra tutti gli esperti che hanno coinvolto non ce n’è evidentemente uno che si renda conto che la prima ed ovvia cosa da fare è ridurre il numero di alunni per classe. Ed ecco che in piena emergenza covid-19 dove il distanziamento sembra essere l’a,b,c di ogni indicazione ci vediamo togliere la prima classe del nostro Liceo classico con 18 ragazzi iscritti. Mentre la politica passa il tempo a fare proclami ed annunci senza concretizzare atti espliciti che producano effetti immediati e chiari, economici ed organizzativi, la vecchia e farraginosa macchina di burocrati continua imperterrita ad imperare in barba anche alle poche chiare norme che sono ispirate al buon senso. Ed ecco che per il terzo anno consecutivo ci troviamo a combattere con il Direttore Regionale Scolastico che nonostante il dl 189/2016 e successive modifiche che prevedono per i nostri territori colpiti dal sisma la possibilità di deroga al numero minimo di alunni per classe, come in una sorta di duello ormai ingaggiato, continua anno dopo anno a toglierci le classi nell’ormai chiaro intento di chiudere il nostro Liceo istituito più di cinquanta anni fa che forma tanti ragazzi dell’entroterra. È ora di dire basta!!! Ci aspettiamo una forte reazione da parte di tutte le forze politiche per interrompere questo, ormai dimostrato, sistema fallimentare di organizzazione dei servizi. Basta parole, torniamo alla ridistribuzione dei servizi come quello scolastico e quello sanitario sui territorio ritornando alla capillarità e all’efficienza! Utilizzeremo ogni sede opportuna per combattere questa ingiusta e, mai come ora, inopportuna scelta”.