ASCOLI PICENO – Quattro ore di sciopero nazionale per i vigili del fuoco, dalle 9 alle 13 di questa mattina, in tutta Italia, per protestare contro i piani di assunzione e retribuzione e le pensioni. Alla protesta si sono uniti anche i comandi di Ascoli Piceno,
Fermo e San Benedetto del Tronto.
L’iniziativa è del Conapo, il sindacato autonomo che da molti anni solleva le ingiustificate
differenze retributive e pensionistiche dei vigili del fuoco con quelle delle forze di polizia rispetto ai quali percepiscono dalle 300 alle 400 euro in meno ogni mese con
inevitabili forti penalizzazioni anche dal punto di vista previdenziale.
I vigili del fuoco di Ascoli Piceno, Fermo e San Benedetto del Tronto, insieme ai colleghi di tutta Italia, hanno voluto inviare al governo il forte segnale del loro malessere: chiedono attenzione politica immediata nella legge di bilancio in discussione in questi giorni in Parlamento con stanziamenti di risorse finanziarie specificatamente dedicate ai vigili
del fuoco per equiparare il loro trattamento retributivo e pensionistico con quello degli altri corpi dello Stato, ma anche più attenzione al personale in divisa per quanto riguarda il contratto di lavoro e il riordino delle carriere. “È estremamente
necessario differenziare chi indossa la divisa del pompiere e rischia la
vita – dice il Conapo – Da chi non la indossa, pur essendo impiegato pubblico”.
“Siamo esposti ad ogni tipo di infortunio e malattia, finanche alla morte, come, ed spesso molto più, degli appartenenti agli altri corpi dello Stato e siamo impiegati nei servizi di pronto intervento dal giorno dell’ assunzione sino al giorno della pensione, un servizio
operativo attivo che non ha eguali nello Stato, eppure ‐ spiega Stefano Rosati , segretario provinciale del Conapo di Ascoli Piceno ‐. Siamo il corpo più bistrattato dallo Stato, nonostante mettiamo costantemente a disposizione ogni giorno, 24 ore su 24, la nostra vita
per la sicurezza dei cittadini”.
“La politica – aggiunge il segretario generale Conapo Antonio Brizzi – Si ricorda di noi solo durante le emergenze per sfruttare la nostra popolarità ma ci dimentica sistematicamente quando chiediamo di darci la stessa dignità retributiva e pensionistica degli altri corpi. Siamo ora a fine legislatura, qualche piccola attenzione c’è stata in merito alle assunzioni, sebbene limitate, ma continuiamo ad essere trattati come un corpo di serie B e nella legge di bilancio non ci sono misure adeguate a risolvere questa situazione. Con lo sciopero nazionale i pompieri del Conapo chiamano in causa direttamente il Presidente del Consiglio Gentiloni e i ministri Padoan, Minniti e Madia, ma anche a tutti i politici di
maggioranza e opposizione perché i vigili del fuoco e la sicurezza sono
di tutti e necessitano di impegno bipartisan”.