“Pescare in maniera sostenibile e garantire migliori margini ad operatori ed artigiani locali: questi obiettivi potrebbero essere realizzati attraverso una ristrutturazione della filiera del pesce sambenedettese e la creazione del marchio di pregio Pescato Tradizionale Sambenedettese”. La proposta arriva da Gianluca Scattu, candidato al consiglio comunale tra le fila del Partito Democratico.
“San Benedetto ha una centenaria tradizione di eccellenza nella pesca, nella lavorazione e nella cucina del pesce. Tutto questo ha un grande valore commerciale che potrebbe essere appunto convogliato nella creazione di un marchio del pesce tutto sambenedettese. Il marchio garantirebbe la tutela della qualità, della provenienza e tracciabilità, della freschezza, della sostenibilità ambientale, delle certificazioni e della differenziazione commerciale.
Scattu ipotizza inoltre un ripensamento del funzionamento del mercato ittico. “Il funzionamento ad asta crea due criticità: i pescatori non hanno sufficiente potere contrattuale nei confronti dei compratori; il pesce più comune viene venduto a prezzi bassissimi, che scende spesso sotto 1 euro al chilo. A questi prezzi, il pesce smette quindi di essere un alimento pregiato e da pescare con rispetto, e diventa una mera “commodity” alimentare. Occorre pertanto fissare un prezzo minimo al di sotto del quale l’asta al ribasso viene bloccata. Va poi creato un mercato parallelo, non ad asta, dove il pesce economico viene venduto ad un prezzo concordato congiuntamente dai venditori”.
Idee anche sul dragaggio: “E’ assolutamente necessario tenere il porto costantemente dragato, in modo da garantire la sicurezza delle operazioni e la crescita sostenibile delle attività portuali. Visti sia i grossi problemi di inquinamento che si generano durante le tradizionali operazioni di dragaggio sia l’insufficienza di spazi di raccolta dei fanghi inquinanti estratti prendiamo in considerazione le nuove tecnologie di eco-dragaggio che scavano e rimuovono la sabbia in eccesso all’imboccatura del porto senza smuovere i fondali e disperdere gli inquinanti nella corrente del mare e bonificano gli inquinanti estratti dal dragaggio senza dover ricorrere alle tradizionali casse di colmata”.