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Satira sui social, Primavera rinviato a giudizio per il fotomontaggio sull’unione civile tra Piunti e Castelli

Il sindaco lo aveva querelato a nome del comune parlando di sostituzione di persona
Pubblicato il 24 Marzo 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sembrerebbe che Guido Castelli, sindaco di Ascoli, l’abbia presa con una risata. Così non dev’essere stato dalle parti di viale De Gasperi, dal momento che l’ormai famosa querela per la pagina Facebook “Piunti Sindaco e Cantante” andrà a giudizio. L’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista Daniele Primavera è stato infatti rinviato a giudizio nella sua veste di amministratore della pagina social satirica nei confronti del primo cittadini sambenedettese.

Il sindaco Piunti, a nome del Comune di San Benedetto del Tronto (interpellando uno studio legale esterno che sarà pagato con soldi delle casse comunali), la scorsa estate aveva infatti querelato la pagina Facebook parlando di una probabile sostituzione di persona dal momento che, qualcuno, sarebbe potuto cadere in errore e scambiare quel profilo per qualcosa di riconducibile al reale sindaco di San Benedetto.

Nelle ultime ore è arrivato il rinvio a giudizio di Primavera, vale a dire la persona che gestiva la pagina satirica. La decisione è stata presa però non per una sostituzione di persona, ma per diffamazione. Al centro del rinvio a giudizio c’è un solo post: un’immagine fotoritoccata che ritrae il sindaco di Ascoli Guido Castelli e il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti in abiti da sposi come protagonisti di un’unione civile.

Un’accusa che ridimensiona la motivazione iniziale della querela ma sulla quale l’ex consigliere, assistito dall’avvocato Cristina Di Pasquale, vuole andare fino in fondo. “Va precisato – spiega la legale – che si tratta di una derubricazione rispetto all’accusa iniziale. Ci sarà da capire dove siano gli estremi per parlare di diffamazione di fronte a un’immagine e a concetti palesemente satirici, soprattutto in un clima post elettorale. Ad ogni modo non sceglieremo alcun rito speciale”.

La prima udienza è stata fissata per il prossimo 21 giugno nel Palazzo di Giustizia di Ascoli. Il comune, in quella sede, dovrà comunicare l’eventuale decisione di costituirsi parte civile o meno.

La pagina Facebook, nel frattempo, non sarà più portata avanti. Lo annuncia lo stesso Primavera: “Nel momento in cui si fa satira – spiega l’esponente di Rifondazione – non possono esistere tensioni di carattere personale con la persona con la quale si ironizza. Con Pasqualino Piunti non ho mai avuto alcun tipo di tensione, siamo stati colleghi in Consiglio Comunale e non abbiamo mai avuto alcun tipo di screzio, né a livello politico, né a livello personale. Ora, dopo questa vicenda, credo che le tensioni ci siano eccome. Per questo motivo non credo sia possibile per me portare avanti quella pagina”.

Primavera fa anche una riflessione: “Sono curioso di sapere cosa ne pensano i sambenedettesi di tutta questa storia. A prescindere dalle motivazioni che hanno portato a questa vicenda legale, mi chiedo in che modo il comune possa sentirsi danneggiato da quella pagina e quindi perché le spese legali debbano essere finanziate con i soldi delle casse municipali”.

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