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Sanità, Urbinati dice la sua e mostra i numeri: “Il Madonna del Soccorso non è in smantellamento. Piunti? Prenda la macchina e vada da Ceriscioli”

Il consigliere regionale questa mattina ha illustrato i dati
Pubblicato il 1 Giugno 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Nessuno nega che ci siano difficoltà ma i problemi che viviamo qui sono gli stessi che si stanno vivendo in tutta Italia. Ma vogliono farci credere che qui c’è un disastro in atto e non è così”. E’ la premessa con la quale il consigliere regionale Fabio Urbinati ha illustrato, questa mattina, i numeri relativi al Madonna del Soccorso e ai servizi prestati dai vari reparti.

Dati che vedono, ad esempio, il reparto di Chirurgia Generale fornire più prestazioni rispetto al “Mazzoni” (San Benedetto 1296, Ascoli 1104 nel triennio che va dal 2015 al 2018), ma anche i parti che, ad esempio per quanto riguarda il 2019, fino al 15 maggio sono stati 296 a San Benedetto contro i 180 di Ascoli”.

“Non è assolutamente vero che il Madonna del Soccorso sia in smantellamento – afferma -. Stiamo investendo cinque milioni in questo momento per dei lavori per l’efficientamento energetico finanziati con i fondi per l’edilizia sanitaria. Vorrei che chi parla di sanità cercasse di entrare un po’ di più nel dettaglio. Vorrei sapere cosa significa, ad esempio, che il Madonna del Soccorso torni ai livelli precedenti nel 2002. Parliamo di quasi vent’anni fa, vale a dire della preistoria quando si parla di medicina. Prima del 2002 non c’era niente, di certo non un’area vasta gestita logicamente”.

Urbinati loda l’impegno del comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” ma fa alcune precisazioni: “Il piano sanitario che il dottor Baiocchi fa vedere agli incontri – spiega – ha già subito quattro revisioni ed ora è prossima ad una ulteriore serie di modifiche dalle quali uscirà stravolto”.

Il consigliere regionale annuncia che sono stati presi due medici laureati per il trattamento dei codici bianchi e dei codici verdi in Pronto soccorso ma ammette che i problemi ci sono. “I medici non ci sono – spiega – l’Area Vasta 5 ha emanato un bando per l’assunzione di trentadue medici di Pronto soccorso, ma il problema è che corriamo il rischio che non si presenti nessuno perché non ci sono i medici. Ed è uno dei problemi che vive San Benedetto così come tutte le altre città e regioni d’Italia, anche quelle governate dalla Lega”.

E ancora: “Piunti dice di scrivere a Ceriscioli – spiega – ma dovrebbe prendere la macchina andare ad Ancona perché la porta di Ceriscioli è aperta. E’ lui il sindaco di San Benedetto non io, e non posso né voglio scavalcarlo. Sono disposto a fare un confronto anche con il sindaco di San Benedetto in merito”.

Insieme al consigliere regionale c’era il segretario comunale del Partito Democratico Edward Alfonsi che ha appoggiato le dichiarazioni di Urbinati: “Il Partito è contento di sapere che il proprio ospedale, al di là delle chiacchiere, aumenterà i servizi e non è certo un ospedale smantellato. Benvenga l’ospedale unico di primo livello, ma noi continueremo a pensare al Madonna del Soccorso e al fatto che deve continuare e continuerà a funzionare”.

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