SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rosaria Falco definisce “divertenti” le dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale Fabio Urbinati che, nelle ultime ore, ha ribadito la volontà di Ceriscioli di lasciare l’ospedale di base a San Benedetto con quattro codici di accesso. “Il consigliere regionale – spiega la la consigliera comunale del gruppo misto – mica lo dice (o non lo sa) che la Regione non ha stanziato un euro per l’adeguamento sismico né per noi né per Ascoli, e che tra 2 anni per legge, per motivi di sicurezza, la Regione può chiuderci gli ospedali senza problemi, coronando il sogno ceriscioliano e agostiniano dell’ospedale unico”. Falco cita anche il “cappotto” da cinque milioni: “renderebbe troppo oneroso l’adeguamento e più conveniente il nuovo ospedale”.
“Urbinati – continua la consigliera – non dice nemmeno che i posti letto, irrilevanti secondo i suoi compagni , il cui numero determina i servizi, i reparti, la grandezza ed il costo di un ospedale, non bastano per 3 ospedali col pronto soccorso come dice lui, perché la Regione li ha aumentati, ma dandoli alle cliniche private. Dunque che tanto vale togliere di mezzo ogni velleità di buttare soldi dei cittadini col project e stabilire subito dove andrà posizionata la nuova struttura da pagare con gli 80 milioni di soldi pubblici disponibili. Se vuole alzare l’asticella come dice sempre, chiedesse due primi livelli a San Benedetto e Ascoli, che se si studia la legge e si guarda la situazione delle altre privilegiate Aree Vaste, vedrà che al nostro territorio spettano eccome”. Falco annuncia che la diffida è quasi pronta e rilancia: “Mi dicono al nuovo ospedale di Fermo hanno assegnato 60 posti letto in più senza delibera regionale”.