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Sanità, Falco, De Vecchis e Curzi a Cardilli: “Baggianate, bastava informarsi per non dire quelle inesattezze”

La risposta dei tre consiglieri
Pubblicato il 11 Agosto 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rosaria Falco, Giorgio De Vecchis e Marco Curzi rispondono al sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli dopo le dichiarazioni sulla scelta dell’ospedale di primo livello a Pagliare. I tre consiglieri parlano di “baggianate” uniformando le parole di Cardilli alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi “dai centri di interesse e dai gregari Pd, tifosi dell’”Affare Pagliare”, messe tutte insieme alla rinfusa”.

“Sarebbe bastato – spiegano i tre – che il sindaco si fosse informato davvero come dice di aver fatto, non studiando l’argomento (è chiedere troppo a chi interviene a gamba tesa su un tema così delicato?) ma almeno leggendo tutti gli articoli di stampa di tutte le parti coinvolte, e cercare di farsi un’idea oggettiva della situazione reale e dei fatti, non manipolati da una visione diciamo faziosa della questione. Un po’ di obiettività sarebbe dovuta, soprattutto da parte di chi riveste la carica di presidente dell’Unione Comuni della Vallata del Tronto. Ma niente, si continua a mistificare, addirittura scomodando a sproposito il superiore interesse dei cittadini”.

Per questo motivo i tre mettono nuovamente i “puntini sulle i”. “La proposta della Regione non è mai pervenuta al Comune di San Benedetto del Tronto, come risulta documentalmente. E’ scomodo per i tifosi del progetto Pagliare ricordarlo, ma la nostra città, la più popolosa della costa, e della Regione, assieme ad Ascoli Piceno, la più densamente abitata, turistica e con i maggiori fattori critici della provincia, non figura tra i destinatari della famosa lettera di invito alle città della vallata a proporre siti adatti all’edificazione del nuovo nosocomio. Nello stesso documento, si richiedono come requisito almeno 20 ettari di estensione: una richiesta ingiustificata ed ingiustificabile, che aveva il solo fine di estromettere San benedetto del Tronto dai giochi: infatti una tale estensione sarebbe spiegabile solo con la costruzione di un nuovo Ospedale Torrette con annessa università, ma non certo per un ospedale di primo livello come quello programmato a Fermo (11 ettari in tutto compresi i parcheggi)”.

Relativamente alla conferenza dei sindaciiDe Vecchis, Curzi e Falco precisano: “Si è detto fino alla nausea, il voto espresso in tale sede è una pantomima vergognosa, con assenza totale di rappresentatività dei sindaci votanti rispetto alla popolazione effettivamente rappresentata. Si avrà una democratica espressione del territorio solo quando finalmente il regolamento della conferenza dei sindaci prevederà il voto ponderato, ossia un sistema che dia un maggior valore al voto dei sindaci che rappresentano una popolazione più numerosa (come avviene nell’AV 3 di Macerata). Fino ad allora, le votazioni resteranno l’emblema dell’iniquità e dell’assenza dei principi fondanti della democrazia, che prevede indirizzi espressi dalla maggioranza non dei sindaci ma dei cittadini, che peraltro devono essere messi in grado preventivamente a loro volta di dare ai loro rappresentanti un indirizzo, che si esprima in un voto condiviso con la base elettorale. Continuiamo a chiedere inoltre invano in base a quali norme sia stato inventato l’algoritmo di Pagliare, che serve solo a giustificare in modo grossolano e a posteriori una scelta contra legem, basata solo ed esclusivamente su discutibili ragionamenti ed interessi economici e politici, che nulla hanno a che fare con la tutela della sanità sul territorio. Adeguatezza delle strutture esistenti: qui si raggiunge il parossismo del parlarsi addosso, si sostiene che le strutture ospedaliere esistenti non sono adeguate a diventare ospedali di primo livello, non essendo appetibili per le alte professionalità e non avendo dotazioni strumentali idonee. Ossia si usano le conseguenze dello scempio perpetrato per anni dalla gestione pd della sanità, per sostenere che, data la situazione, chiudiamo tutto ed andiamo tutti a Pagliare! Affermazioni che dimostrano mala fede, o nella migliore delle ipotesi una cecità amministrativa sconcertante: chi ha privato il nostro ospedale di strutture, attrezzature, percorsi sanitari, reparti, personale, finanche posti letto (!!!), quelli che Asur o AV5 o Regione hanno ridotto e poi fatti sparire (siamo ancora in attesa di conoscere la sorte dei 39 posti letto scomparsi!).
Tutto ciò naturalmente ha reso il Madonna del Soccorso affatto appetibile per le alte professionalità, facendole fuggire verso lidi più accoglienti: di chi è la responsabilità di tutto ciò? Di coloro che ora, delle carenze causate scientemente, fanno la motivazione per chiuderci definitivamente l’ospedale e spostare tout cout il centro di un bacino di utenza storicamente consolidato. E’ lampante che fosse questo lo scopo, destrutturare e demolire la credibilità e l’efficienza di un nosocomio che aveva tutte le caratteristiche dell’ospedale di primo livello, quello che ora si vorrebbe andare a costruire in un posto deciso molto prima della tanto ricordata conferenza dei sindaci (vedi € 46.000 di carotaggi eseguiti a Pagliare mesi prima della stessa). E la presa per i fondelli (mala fede o mancata conoscenza dell’argomento?) continua affermando che le strutture esistenti potranno offrire servizi importanti come il Pronto Soccorso.: si dimostra così di non avere la benché minima cognizione dell’argomento, poiché è stato detto e ribadito che per legge non può esistere pronto soccorso se non in un ospedale pubblico, dotato almeno di tre reparti, medicina, chirurgia e ortopedia, e di almeno 20 p.l. per reparto, dunque, altra mistificazione ormai inaccettabile”.

“A proposito delle proposte PD dei tre ospedali (vedi Urbinati, Piergallini, Rosetti ecc.) – continuano i consiglieri – esse prevedono un primo livello a Pagliare (che presuppone 150.000 abitanti) e due di base ad Ascoli e SBT, che presuppongono 80.000 + 80.000 abitanti, ossia in totale 310.000. Non li abbiamo questi abitanti, almeno non finché non avremo attuato l’accordo interregionale integrato con il vicino Abruzzo (e ne abbiamo tutte le intenzioni), ma se lo dice il PD… si potranno sicuramente realizzare. Noi invece ci limitiamo, chiedendo di valutare la fattibilità di soli due ospedali, ma di primo livello (Ascoli e SBT) 150.000 + 150.000 = 300.000, ma questo farebbe fuori l’affare di Pagliare, e questo qualcuno non lo gradisce assolutamente. Questione eliambulanze: il Sindaco Cardilli sostiene in pratica che l’ospedale unico a Pagliare sarebbe la panacea di tutti i mali, risolverebbe ogni problema della sanità provinciale, tra l’altro ponendo fine ai frequenti e costosi voli di eliambulanze da Ancona. Ma lo informiamo che questo potrebbe avvenire solamente se nell’Ospedale di Pagliare ci fossero reparti come Neurochirurgia e Chirurgia vascolare. E su questo punto il presidente Ceriscioli è stato molto chiaro nel 2018, proprio a Colli (a proposito dov’era quel giorno lei sindaco?): “Non ci sarà la Neurochirurgia perché c’è solo ad Ancona”. Con queste poche parole Ceriscioli ha negato due realtà: la prima é che la Neurochirurgia c’è anche a Pesaro, nonostante non ci sia il bacino di utenza previsto dal DM 70; la seconda che l’istituzione di tale reparto, nonostante sia prevista dal Piano Sanitario regionale 2012-2014 (con 5 medici come prevista dalla DGR 271/10), non è MAI stata realizzata a San Benedetto, e il Governatore Ceriscioli ha ribadito categoricamente che certamente non vi sarà MAI attivata. Nessuno inoltre riesce ancora a fornirci e spiegarci i criteri in base ai quali è stata individuata l’area di Pagliare-Spinetoli come la più adatta, tranne per i 20 ettari che non hanno a loro volta alcuna motivazione né fondamento logico, resta solo la dura e disumana legge del business, questa sì a spese dei cittadini, sia per la disinvoltura con cui si tratta una materia tanto delicata come la salute, sia per l’assenza totale del criterio di economicità in tale scelta, ribadita da Cardilli ormai al pari di un dogma. Ma questo non lo permetteremo mai, siatene certi. Noi i dati ufficiali li abbiamo, li mostriamo, siamo pronti a discuterli con chiunque, ma da parte dei rappresentanti del PD otteniamo sempre la stessa non risposta: “Domanda NON PERVENUTA” (o “NON COMPRESA”, fate voi tanto è lo stesso). Troppo comodo, governate voi, con tutti gli onori e gli oneri conseguenti”.

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