ANCONA. Forti critiche, dall’onorevole Augusto Curti, sulla situazione sanitaria nelle Marche. Il deputato cita i dati Istat per evidenziare quello che ha definito il “drammatico fallimento della giunta regionale”. Secondo Curti, il comparto sanitario della regione sta attraversando “il periodo peggiore della sua storia”.
L’analisi dei dati Istat da parte di Curti fornisce “numeri impietosi e certifica senza possibilità di smentita un dramma che non trova termini di paragone nella storia della nostra regione”. L’onorevole ha affermato che è diventato impossibile curarsi: “Nel 2023 il 9,7% dei cittadini ha dovuto rinunciare a cure necessarie. Si tratta di un dato assolutamente superiore alla media nazionale che è del 7,6%, che posiziona le Marche al terzultimo posto dopo Sardegna e Lazio”.
Inoltre, Curti ha sottolineato che nelle Marche ben 192.000 visite sono svolte a pagamento in regime di libera professione su un totale di 1,3 milioni di prestazioni diagnostiche erogate. In termini percentuali, si tratta del 12,8% contro il 7,7% della media nazionale. Curti ha continuato parlando di “dettagli inquietanti”: “A pagamento è effettuato il 62% delle visite gastroenterologiche e questo fa delle Marche la prima regione in Italia in tal senso. Più di un terzo dei pazienti deve rivolgersi all’intramoenia per un elettrocardiogramma e questo rende le Marche la seconda regione d’Italia. Una donna su quattro deve pagare per una visita ginecologica”.
Questa situazione, secondo Curti, si riflette sulla mobilità dei pazienti verso altre regioni e, allo stesso tempo, alimenta un modello sanitario dominato dalle disuguaglianze economiche. Le critiche dell’onorevole Curti mettono in luce gravi problematiche che richiedono interventi urgenti per garantire un sistema sanitario equo ed efficace per tutti i cittadini marchigiani.
