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Sanità, Bottiglieri e Canducci: “L’incontro di Fratelli d’Italia? Ennesima passerella”

I due consiglieri replicano al presidente Acquaroli e a tutti gli intervenuti: "Si lamenta del tetto di spesa ma dimentica che è stato istituito con Meloni ministro"
Pubblicato il 5 Maggio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Ennesima passerella dei politici regionali del centrodestra che al solito non fanno che arrampicarsi sugli specchi per giustificare le scelte locali e nazionali che stanno portando la sanità  pubblica verso una deriva dalla quale riprendersi sarà molto complicato”. E’ così che i consiglieri Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci etichettano l’incontro di Fratelli d’Italia avvenuto venerdì al Calabresi.

“In questi quattro anni di malgoverno regionale – spiegano – abbiamo assistito esclusivamente a tagli di posti letto e servizi, in particolare nella nostra provincia; non ultima la decisione per cui i sindacati stanno protestando di far lavorare durante la notte solo due operatori socio sanitari in tre reparti ospedalieri: Murg (medicina di urgenza) Cardiologia e Rianimazione.La carenza di personale non viene affrontata aumentando le risorse per le assunzioni ma si vanno ad intaccare i diritti dei lavoratori, costringendoli a turni massacranti e privandoli persino delle ferie come recentemente denunciato dai sindacati”.

I due replicano direttamente ad Acquaroli: “Il presidente – dicono Bottiglieri e Canducci – giustifica il ricorso alle cooperative per garantire il servizio dei pronto soccorso con l’obbligo del rispetto del tetto di spesa del personale che non si può superare, vorremmo ricordargli che il tetto di spesa fu introdotto dal Governo Berlusconi con Meloni ministro. E guarda caso proprio alla vigilia delle elezioni europee e amministrative ecco che spunta la promessa di eliminare il tetto di spesa. Il Presidente dopo quattro anni di governo continua a promettere nonostante avrebbe dovuto fare,  giustificando le sue gravi mancanze con accuse ai suoi predecessori. Sulle liste di attesa dice che il problema è  legato all’aumento delle prescrizioni mediche e puntualmente promette che lo risolverà. Dove è stato in questi 4 anni?”.

“Il consigliere regionale Assenti, di nome e di fatto, si lancia nell’ennesima promessa dell’Ospedale Nuovo, sempre buona per ogni elezione,  rassicurando che verrà costruito senza precisare però che nel bilancio regionale non c’è un euro a riguardo a differenza degli altri ospedali del nord Marche. Fa finta di non sapere che oggi  i cittadini  sambenedettesi non hanno i servizi sanitari dei quali hanno bisogno e continua a prenderli in giro con la storia del nuovo ospedale. La sottosegretaria del Mef Lucia Albano addirittura inventa la promessa elettorale segreta, annunciando un piano governativo per l’abbattimento delle liste d’attesa ma purtroppo non può anticipare nulla. Tante volte è meglio tacere”.

“Il Presidente Acquaroli dice che i fondi per la sanità il governo Meloni li ha aumentati, peccato che questi fondi hanno appena coperto gli aumenti dell’inflazione senza migliorare e potenziare la sanità pubblica. La divisione dell’ASUR in 5 AST tanto vantata in realtà ha comportato uno squilibrio nell’assistenza ed  un aumento dei costi del personale dirigente; il piano socio sanitario mette le AST in competizione per le prestazioni in quanto ad esempio se un cittadino si sposta dalla provincia di residenza  ad  un’altra per avere una prestazione questa risulterà all’AST di provenienza come mobilità passiva;  e cosa che a noi è particolarmente  a cuore  non c’è una riga di previsione economica organizzativa  per il disagio giovanile, per la neuropsichiatria infantile. Ai nostri amministratori regionali vorremmo ricordare tra l’altro che la farmacia ospedaliera del Madonna del  Soccorso avrebbe dovuto riaprire il primo maggio come annunciato più volte ai giornali  ma in realtà è ancora chiusa; il disservizio continua,  costringendo  i pazienti  o i loro parenti  a doversi recare  il sabato ad Ascoli per ritirare i farmaci di cui necessitano. Ci dispiace segnalare che l’accesso alla farmacia ospedaliera è negato ad alcuni cittadini in quanto la presenza di barriere architettoniche la rende inaccessibile ai pazienti con difficoltà motorie che vi si  recano in carrozzina. Ma questo sembra non interessare alla destra che governa la sanità regionale. La nostra città e la sanità regionale chiedono soluzioni non promesse, in quattro anni di governo del centro destra nonostante l’appoggio incondizionato del Governo nazionale, la situazione generale è peggiorata e la nostra provincia soffre più delle altre a causa della scarsa attenzione degli assessori e consiglieri regionali eletti”.

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