SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Il tessuto economico sambenedettese è rappresentato in prevalenza dal commercio, dalle attività di alloggio e ristorazione e da quelle immobiliari e di costruzione”. La fotografia viene effettuata da Domenico Pellei nel corso della commissione che anticipa l’approdo in consiglio del documento finanziario di previsione, in programma il 2 marzo.
“Nel settore commercio sono interessate 1424 attività, nell’alberghiero e nella ristorazione 610 e nell’immobiliare circa 900” prosegue l’assessore al bilancio, che spiega come negozi ed esercizi siano in diminuzione: “Bisogna tenerlo presente, ma segnalo al contempo una crescita del personale occupato. Questo ci lascia pensare che le persone che perdono il lavoro poi si ricollocano in altre tipologie di esercizio”.
Il bilancio presentato è ritenuto “tendenzialmente prudente” e il lavoro si è protratto perché si sono dovute attendere le indicazioni del Ministero di Economia e Finanze: “Il parere dei revisori è pronto e contiamo di depositarlo nelle prossime ore”.
Le previsioni
Il previsionale conferma la rimodulazione delle tariffe dei servizi a domanda individuale e nel triennio 2024-2026 le spese comunali ammonteranno a 18,4 milioni di euro. Si riduce pertanto la percentuale di copertura finanziaria, che passa dal 64,92 al 62,51%.
Per quanto riguarda le multe, le entrate previste toccheranno gli 1,5 milioni. “Non pensiamo di fare cassa con le sanzioni, al netto di quelle che verranno elevate per le infrazioni”, assicura Pellei. “La valutazione della somma è stata fatta confrontando le previsioni di altre realtà. E’ assolutamente in linea, anzi ci sono comuni che in questa voce mostrano dati più significativi”.
Sul fronte Tari, nell’anno in corso le entrate toccheranno i 12,484 milioni, che salirà a 12,512 milioni nel 2025 e 2026. Confermate le riduzioni per la parte variabile della tariffa legate al numero dei componenti del nucleo familiare e alla presenza di over 75. Ribadita inoltre l’esenzione per le aperture commerciali di donne e giovani.
I parametri
In tal senso, Andrea Traini chiede come mai si sia deciso di mantenere l’identico schema dell’anno passato, basato per l’appunto sul numero dei componenti e non sull’Isee. “La maggioranza ha voluto confermare questa linea, in accordo con le organizzazioni sindacali”, ribatte Pellei. “Le riduzioni così modulate si sono rivelate efficaci e hanno soddisfatto oltre 5 mila famiglie”.
Infine, nel piano delle alienazioni andrà nuovamente quantificato il valore dell’ex liceo Leopardi: “C’è una riflessione sulla destinazione. Gli uffici si sono riservati un successivo atto per capire quanto può valere quel bene. Le perizie vanno aggiornate, i prezzi mutano. Non è certo che ci possa essere una vendita, si potrebbe pensare per esempio ad un comodato d’uso di cento anni”.