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San Benedetto, polizia locale sul piede di guerra: “Carenza di organico e armamento. Il Comune temporeggia”. Si rischia lo stato di agitazione

Nei giorni scorsi il sindacato ha incontrato il Prefetto. In arrivo un'assemblea per decidere il da farsi
Pubblicato il 19 Febbraio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il Comune temporeggia sull’armamento dei vigili urbani e il sindacato della polizia locale incontra il Prefetto. Lo ha fatto sapere il segretario regionale del dipartimento di polizia locale del Csa Federico Coratella.

“Dopo l’incontro di metà gennaio scorso, avvenuto con il Sindaco e il Segretario Generale, nel quale erano state segnalate le problematiche sulla sicurezza del territorio e degli Operatori di Polizia Locale, nonostante l’intento promesso, da parte dell’Amministrazione, di intavolare un percorso virtuoso coinvolgendo tutti gli attori del Consiglio comunale, le risposte avute non erano state esaurienti”.

Coratella afferma in fatti che “non vi era stata nessuna certezza sul fattore armamento del corpo o sulla eliminazione della presenza del Monoagente disarmato durante il servizio notturno al mercato ittico, figura ormai obsoleta ed impropria ma altamente rischiosa per l’operatore, che potrebbe essere semplicemente sostituita, senza ulteriori costi, dalla Vigilanza privata, che è armata”.

Per tali ed altre motivazioni  il CSA ha deciso di incontrare il nuovo Prefetto, Autorità provinciale di Pubblica sicurezza e garante per la sicurezza cittadina.

“Nel frattempo – contianua Coratella – comparivano tanti articoli sulle varie testate giornalistiche che comunicavano la linea da parte dell’amministrazione comunale,  facendo intendere una situazione ancora confusa, dove si recepivano ancora mentalità interlocutorie e  anacronistiche che prevalevano a nostro avviso su doveri morali e su obblighi di legge, a discapito purtroppo di chi è chiamato a garantire il rispetto delle norme a tutela della sicurezza dei Cittadini”.

L’incontro è avvenuto nei giorni scorsi. “Il Prefetto – spiega dal sindacato – è risultato molto attento a tali argomentazioni, inoltre ha accolto favorevolmente il metodo del dialogo per superare le criticità attuali, che coinvolgono tutti gli attori messi in campo tra i quali gli Operatori di Polizia Locale. Il CSA inoltre ha focalizzato l’attenzione, vista la criminalità aumentata, dell’importanza di sinergia tra gli Organi di Polizia Nazionale e Locale  che devono collaborare per  arginare e contrastare questo fenomeno, e che dovrebbero avere le stesse garanzie, tutele e strumenti per farlo. L’armamento è infatti uno di quegli strumenti indispensabili per una forza di Polizia Locale moderna e attuale”.

Ricordiamo che oggi la Polizia Locale è Usata spesso in sostituzione delle altre forze di Polizia Nazionali e che le aggressioni agli agenti di tutta Italia sono aumentate. “Attualmente gli Operatori di polizia locale di San Benedetto del Tronto intervengono quotidianamente su incidenti stradali, risse, accoltellamenti, degrado urbano, sgomberi e molto altro. E’ stato affrontata anche l’argomentazione su servizi esigibili disarmati e se l’amministrazione comunale  non vuole armare i suoi uomini in divisa che sia consapevole che non potrà PRETENDERE  che vengano effettuati i servizi notturni, di pronto intervento e controllo stradale o di controllo del territorio esterno in generale, come previsto dalla normativa nazionale vigente”.

Si è parlato anche dell’esistenza di altri strumenti di autotutela degli Agenti come il famoso distanziatore, acquistato anni fa. “Purtroppo ad oggi non è mai stato assegnato. Ricordiamo che le tutele sono purtroppo diverse e oltretutto carenti, ma i doveri, per chi indossa una divisa, sono gli stessi, che sia essa appartenente ad una Forza di Polizia Statale o Locale”.

“Il CSA infatti ritiene inaccettabile che l’amministrazione si faccia baluardo della sicurezza a discapito della sicurezza dei propri Agenti, che giustamente rivendicano, dimenticandosi però che proprio la Polizia Locale che è la Polizia della Città di San Benedetto del Tronto e dei suoi abitanti, chiamata ogni giorno a garantire la Sicurezza Urbana, ha sempre risposto presente, nonostante la carenza di organico, oltre 20 unità in meno rispetto al passato, l’assenza di strumenti di protezione previsti dalla legge, fondi non adeguati e carenti per il vestiario, per la formazione, per i mezzi e idonee strumentazioni, senza considerare che ci sono stati anche degli straordinari ed interventi notturni in reperibilità non liquidati”.

“Chiediamo per questo di restituire agli operatori di PL la Dignità di poter lavorare in sicurezza e per la sicurezza cittadina, dando con ciò una maggiore soddisfazione e vivibilità della propria Città che può solamente avvenire attraverso la valorizzare e la tutela di chi opera per la sua realizzazione, con le dotazioni adeguate . Comunichiamo anche che a seguito degli incontri con le istituzioni, il CSA ha programmato un’assemblea per tutti i lavoratori della Polizia Locale per il 1 marzo, dove si deciderà se effettivamente ci saranno le condizioni  o meno per indire uno stato d’agitazione contro questa fase interlocutoria di Stallo, che è vitale per la continuazione di un servizio di Polizia Locale efficiente ed efficace ma indispensabile per la dignità e l’integrità degli Agenti e Ufficiali della Polizia Locale. Avvisiamo i cittadini che Tali posizioni contrastanti potrebbero mettere a rischio i prossimi eventi, le manifestazioni, le gare sportive, le notti e portare a disservizi e mancanza di pattuglie in vari orari nei prossimi mesi”.

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