SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Tra le tante promesse che l’amministrazione comunale di San Benedetto ha sbandierato dopo essersi ritrovata un ingente avanzo di bilancio figlio di una programmazione deficitaria e a dir poco improvvisata manca, purtroppo, un forte impegno nelle Nature based solutions. E pensare che proprio l’altro ieri, nonostante il vergognoso voto contrario del governo Meloni è stata approvata in Europa la Nature Restoration Law, volta a stabilire e attuare misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Ue entro il 2030.
Per la nostra città, la seconda più cementificata della costa marchigiana, dinanzi alle ondate di caldo sempre più frequenti e ai fenomeni alluvionali è di vitale importanza ripensare sin da subito l’equilibrio tra il costruito e il pochissimo spazio ancora libero”. Lo afferma Alessandro Marini, presidente del Circolo Nord del Partito Democratico.
“Questo – afferma – si traduce non solo in un immediato stop al consumo di suolo laddove non necessario, ma anche nella restituzione all’aria di chilometri di suolo ricoperti da cemento e asfalto. Un piano di forestazione urgente volto quantomeno a raddoppiare gli alberi in città e la rinaturalizzazione dei diversi torrenti permetterebbero di migliorare la vita dei cittadini sambenedettesi, con effetti sulla qualità dell’aria, patologie respiratorie, contrasto ai cambiamenti climatici, inquinamento acustico”. Volgendo lo sguardo a chi è stato più bravo di noi prendiamo ad esempio Medellin, fino a qualche anno fa tristemente nota per essere una delle città più inquinate e pericolose del mondo, che ha investito fortemente in foreste urbane, mobilità dolce e aumento e cura delle aree verdi ottenendo in soli tre anni l’abbassamento delle temperature di ben due gradi grazie alla creazione dei “corridoi verdi”.
“Sicuramente è più elettoralmente appetibile concedere contributi a pioggia ad eventi spot di discutibile valenza sociale e culturale, ma questi nulla lasciano alla comunità sambenedettese e alle generazioni future. E nel vedere i progetti che interessano piazza Montebello o l’area ex camping sembra quasi che chi (mal)amministra la città non abbia mai visto un rendering con la mappa del calore di una città con e senza alberi”.