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San Benedetto, Marini critico: “L’amministrazione pensi ad un piano di forestazione urgente”

Il presidente del Circolo Nord del Pd: ""Sicuramente è più elettoralmente appetibile concedere contributi a pioggia ad eventi spot di discutibile valenza sociale e culturale, ma questi nulla lasciano alla comunità sambenedettese e alle generazioni future"
Pubblicato il 19 Giugno 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Tra le tante promesse che l’amministrazione comunale di San Benedetto ha sbandierato dopo essersi ritrovata un ingente avanzo di bilancio figlio di una programmazione deficitaria e a dir poco improvvisata manca, purtroppo, un forte impegno nelle Nature based solutions. E pensare che proprio l’altro ieri, nonostante il vergognoso voto contrario del governo Meloni è stata approvata in Europa la Nature Restoration Law, volta a stabilire e attuare misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Ue entro il 2030.
Per la nostra città, la seconda più cementificata della costa marchigiana, dinanzi alle ondate di caldo sempre più frequenti e ai fenomeni alluvionali è di vitale importanza ripensare sin da subito l’equilibrio tra il costruito e il pochissimo spazio ancora libero”. Lo afferma Alessandro Marini, presidente del Circolo Nord del Partito Democratico.

“Questo – afferma – si traduce non solo in un immediato stop al consumo di suolo laddove non necessario, ma anche nella restituzione all’aria di chilometri di suolo ricoperti da cemento e asfalto. Un piano di forestazione urgente volto quantomeno a raddoppiare gli alberi in città e la rinaturalizzazione dei diversi torrenti permetterebbero di migliorare la vita dei cittadini sambenedettesi, con effetti sulla qualità dell’aria, patologie respiratorie, contrasto ai cambiamenti climatici, inquinamento acustico”. Volgendo lo sguardo a chi è stato più bravo di noi prendiamo ad esempio Medellin, fino a qualche anno fa tristemente nota per essere una delle città più inquinate e pericolose del mondo, che ha investito fortemente in foreste urbane, mobilità dolce e aumento e cura delle aree verdi ottenendo in soli tre anni l’abbassamento delle temperature di ben due gradi grazie alla creazione dei “corridoi verdi”.

“Sicuramente è più elettoralmente appetibile concedere contributi a pioggia ad eventi spot di discutibile valenza sociale e culturale, ma questi nulla lasciano alla comunità sambenedettese e alle generazioni future. E nel vedere i progetti che interessano piazza Montebello o l’area ex camping sembra quasi che chi (mal)amministra la città non abbia mai visto un rendering con la mappa del calore di una città con e senza alberi”.