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San Benedetto, la polizia locale proclama lo Stato di Agitazione: “Dal Comune solo promesse. Ma ci lascia lavorare senza sicurezza”

Dopo la serie di incontri iniziata a marzo è arrivata la decisione della Csa. "Ogni giorno e ogni notte siamo chiamati a intervenire in ogni tipo di intervento. Senza adeguate dotazioni e formazione"
Pubblicato il 10 Luglio 2024

Nell’Assemblea degli Agenti e Ufficiali della Polizia Locale di San Benedetto del Tronto, convocata dal CSA – UNICO Sindacato Autonomo Rappresentativo della Polizia Locale Italiana, che si è svolta ieri, a volontà della maggioranza dell’Assemblea, gli Appartenenti hanno votato a favore dello Stato di Agitazione poiché alla verifica della conciliazione avvenuta in prefettura nel mese di marzo scorso mancavano varie questioni riguardanti la sicurezza degli operatori.

“Il primo marzo – spiegano il segretario comunale Csa Federico Coratella e il rappresentante Csa per Rsu di San Benedetto Gianfranco Giorgetti – era stato preannunciato a grande maggioranza degli Operatori lo stato di agitazione vertente su numerose problematiche inerenti al Corpo come la mancanza di strumenti di autotutela personale e obbligatori per legge”.

Coratella e Giorgetti lamentano anche “la gravosa carenza di organico, (ricordiamo che vari operatori sono in part time e il numero dovrebbe essere di almeno 15 unità in più) rispetto al passato, fondi non adeguati e carenti per il vestiario, per la formazione, per i mezzi e le strumentazioni, trattamenti economici discriminanti con straordinari ed interventi notturni in reperibilità non liquidati servizi con unica pattuglia serale e molto altro”.

A seguito di ciò era stato avviato il tentativo di conciliazione obbligatorio in prefettura ad Ascoli Piceno avvenuto il marzo. Poi un secondo incontro si èsvolto il 22 dello stesso mese in Comune. A seguito di questo tavolo l’Amministrazione, per sopperire in parte alle necessità rivendicate e per evitare eventuali azioni di sciopero da parte degli operatori, si faceva carico di soddisfare ad alcune richieste sindacali mettendole a verbale. Gli appartenenti al corpo di polizia locale nella riunione del 4 aprile, a maggioranza, decideva di sospendere momentaneamente lo stato di agitazione con una verifica puntuale da effettuarsi a fine giugno per verificare se quanto promesso dalla Parte Pubblica fosse stato mantenuto.

“Con la sospensione dello stato di agitazione – affermano i due sindacalisti – l’Amministrazione ha potuto così contare, in questi mesi, della presenza degli Agenti per l’effettuazione e lo svolgimento di tutte le numerose manifestazioni sportive, programmazioni ed eventi anche notturni richiesti. Ma, nonostante la fiducia data dai lavoratori, le risultanze dell’incontro con L’Amministrazione, avvenuto ieri, per la verifica dell’attuazione delle proposte effettuate dalla stessa e verbalizzate, inferiori comunque alle necessità richieste dai lavoratori, sono state comunque in gran parte disattese, non solo sui trattamenti economici non liquidati, sulle dotazioni di autotutela mancanti, sul vestiario, sull’organizzazione e molto altro, ma anche per quanto concerne soprattutto sulla sicurezza degli Agenti che operano all’esterno. A tal proposito le promesse fatte di dotare chi espleta servizio esterno di attrezzature idonee all’autotutela del personale, per ovviare alla grave mancanza dell’armamento previsto e obbligatorio per legge, non sono state mantenute”.

“Le difficoltà del personale che all’esterno è chiamato sempre più, da parte dell’amministrazione, ad intervenire in situazioni critiche, di degrado, di reati e di “insicurezza” urbana (come riportato dalle numerose notizie di cronaca locali che evidenziano un aumento di tali problematiche), in sostituzione o assieme alle Forze di polizia nazionale in orario diurno e notturno, senza nessun dispositivo di difesa personale per la maggior parte degli Agenti. Per tale motivazioni la maggioranza dei partecipanti all’assemblea sindacale del 9 luglio ha espresso una profonda insoddisfazione per il mancato rispetto della conciliazione svolta in prefettura e per questo ha espresso la volontà della ripresa dello stesso con azioni che potranno arrivare anche allo sciopero”.

“Anche se non pubblicizzato, ogni giorno ed ogni notte gli Appartenenti della Polizia Locale sono chiamati sempre più ad intervenire su qualsiasi tipologia di intervento poiché con le loro funzioni di Polizia Amministrativa, Polizia Giudiziaria, Polizia Stradale e qualifiche di Pubblica Sicurezza sono sempre in prima linea per le richieste di intervento su tutto il territorio Comunale da parte dei cittadini al fianco delle altre Forze di Polizia ed è inaccettabile che debbano intervenire, senza le adeguate dotazioni e formazione per garantire la sicurezza dei cittadini che deve partire dalla loro. Il CSA rimane basito del fatto che l’amministrazione a parole dica che tiene ai propri operatori di Polizia poi nei fatti non garantisca le adeguate dotazioni di autotutela per svolgere il servizio in sicurezza. Per tali motivazioni le donne e gli uomini della Polizia Locale rivendicano diritti, dignità e soprattutto sicurezza. E per questo sono pronti a scioperare”.