SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si è tenuto ieri 26 aprile il tentativo di raffreddamento dei conflitti in Prefettura per la proclamazione dello stato di agitazione sindacale dei lavoratori del San Giuseppe di San Benedetto su iniziativa della FP CGIL di Ascoli Piceno. “Sconcerta la condotta di Kos Care, la società che gestisce la RSA, che ha ritenuto addirittura di non presentarsi al tavolo di conciliazione promosso in Prefettura, su nostra iniziativa. – dichiara Viola Rossi, Segretaria Provinciale della FP CGIL – Questa scelta non solo rappresenta l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti della FP CGIL e dei lavoratori, ma denota anche quanto la società si senta al di sopra delle stesse pubbliche istituzioni presenti al tavolo, quali l’Ufficio Territoriale del Governo rappresentato dal Capo di Gabinetto Dott. Papa e l’AST di Ascoli Piceno nella persona del Dott. Milani. Alla luce di ciò, il tentativo di conciliazione è evidentemente fallito e ne è stata messa al corrente la Commissione di Garanzia per lo sciopero”.
Le ragioni che hanno spinto l’Organizzazione Sindacale ad intraprendere tale iniziativa sono diverse e rinvenibili innanzitutto nell’inadempienza di Kos verso un accordo sindacale inerente all’organizzazione del lavoro che prevede l’obbligo, per il gruppo, di fornire un certo fabbisogno di personale per la Struttura ed il Centro Diurno. Non solo quindi l’Azienda è venuta meno a quanto sancito da accordo integrativo, ma addirittura si è negata al confronto nonostante i diversi solleciti di parte sindacale. Il tutto a scapito del servizio che ha subito una forte carenza di personale in turno, carichi di lavoro massacranti per i lavoratori e, di conseguenza, una perdita nella qualità dell’assistenza agli ospiti della struttura stessa.
“Oltre a ciò, – dichiara la sindacalista – la scelta di cambiare già dal prossimo mese il CCNL attualmente applicato, in favore di uno, quale quello di Confcommercio, che la CGIL non ha sottoscritto proprio perché fortemente penalizzante per il settore socio-sanitario e perché rischia di aprire la strada ad una serie di soggetti che poco hanno a che fare con i servizi alla persona, risulta essere un ulteriore segnale della doppia strada che Kos vuole intraprendere: quella della mercificazione dell’assistenza alla persona da un lato e quella di totale rottura con la FP CGIL dall’altro.”
Pertanto, preso atto anche delle dichiarazioni dell’AST di Ascoli Piceno, che ha assicurato di fare luce sui livelli di assistenza garantiti da Kos agli utenti della struttura ed ha ribadito la massima collaborazione con la FP CGIL per ripristinare condizioni di lavoro idonee a garanzia anche del servizio reso al territorio e agli ospiti della RSA e del Centro Diurno, il Sindacato ha ribadito che non intende indietreggiare e metterà in campo tutte le iniziative più opportune, coinvolgendo anche il Sindacato dei pensionati (lo SPI) e la Camera del Lavoro affinché la dotazione organica, i carichi di lavoro del personale ed i minuti di assistenza riservata agli ospiti tornino ad essere dignitosi per i lavoratori e per l’utenza.