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Ripatransone, il palazzo dell’ex Omni cade a pezzi. L’accusa: “Costa quindicimila euro l’anno solo per l’impianto termico”

La battaglia politica
Pubblicato il 15 Maggio 2019

RIPATRANSONE – Esiste a Ripatransone un Palazzo, oggi chiamato Ex Onmi, che fu costruito, grazie alla legge del 10 dicembre 1925, allo scopo di proteggere e tutelare madri e bambini in difficoltà. L’Opera nazionale Maternità ed Infanzia, indicata con l’acronimo Onmi, venne sciolta nel 1975 ed il Palazzo divenne di proprietà comunale.

Negli anni tale palazzo venne chiamato Palazzo della Sanità poiché la Asl dell’epoca lo utilizzò per gli ambulatori di radiologia e di medicina specialistica, spendendo per la messa a norma, compreso un ascensore, la somma di 280 milioni di lire. L’intento era quello di averlo a disposizione per 30 anni, ma poco tempo dopo gli ambulatori vennero trasferiti, tornando presso la RSA, meno che il gabinetto di radiologia che la comunità ripana, e non solo, perse definitivamente. L’Amministrazione comunale chiese, quindi, alla Asl il Palazzo per metterlo a disposizione della Comunità, tanto che ancora oggi è chiamato Palazzo delle Associazioni.

“Ecco – denunciano i consiglieri comunali di opposizione Antonio De Angelis, Roberta Capocasa, Luca Vitale e Giada Pierantozzi – come è ridotto questo enorme palazzo dopo vent’anni di diverse amministrazioni che hanno pensato a tutto fuorché alla tutela del proprio patrimonio: finestre rotte, tapparelle rotte, porte rotte, canali di scolo e grondaie che non ci sono più e non mancano topi in giro. Soprattutto è presente un vecchio impianto termico che fa spendere circa quindicimila euro l’anno, tanto da costringere il Commissario Prefettizio, su segnalazione della Responsabile dell’Area 2, Economia Finanziaria, ad inviare diffide di pagamento. Sarebbe doveroso sapere anche come hanno risolto questa problematica”.

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