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Ripatransone, polemica sulla antenne della Torre Civica: “Si vedono più loro delle campane. La Soprintendenza che dice?”

Opposizione all'attacco
Pubblicato il 9 Maggio 2020

RIPATRANSONE – Opposizione all’attacco sulla antenne a Ripatransone. Al centro delle polemiche dei consiglieri comunali Antonio De Angelis, Roberta Capocasa, Luca Vitale e Giada Pierantozzi ci sono i dispositivi piazzati sulla Torre Civica. “Il Palazzo del Podestà – spiegano – è uno degli edifici medievali più interessanti della regione, realizzato in stile romanico-gotico nel 1304. Oltre a vari restauri fatti tra il ‘500 e il ‘700, le linee dell’edificio furono modificate nel secolo scorso. La torre civica conserva nella cella campanaria il campanone civico fuso a Ripatransone nel 1702 da Laureti di Spoltore. Sul Torrione, monumento simbolo della città, è spuntata un’altra antenna. Proprio all’interno ormai ci saranno circa 7 o 8 antenne. Noi di “Progetto Paese ci poniamo delle domande: ma la Soprintendenza dei Beni Culturali cosa dice, dal momento che si vedono più le antenne che la Campana? Il tutto può valere solo per una questione economica? Ma le torri di Ripatransone non fanno parte di un patrimonio da tutelare?”.

I consiglieri si dicono preoccupati anche per “le tante antenne sparse per il territorio, cimitero, (dove ne stanno installando un ‘altra), San Savino, colle San Nicolo, campo sportivo Petrella, ce ne sono diverse”.