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Rifondazione, Acerbo a San Benedetto: “Israele gode della copertura dell’occidente. Italia complice”

Il segretario nazionale: "Il diritto ce l’hai se vieni attaccato. Non se occupi illegalmente dei territori. Dobbiamo interrompere le relazioni economiche"
Pubblicato il 13 Agosto 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “Un popolo oppresso alla fine cerca ogni strada per far sentire la propria voce. Siamo in un contesto di amnesia totale o malafede”. Lo ha affermato il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, ospite lunedì sera alla seconda serata della 35esima edizione della Festa Rossa di San Benedetto. Un appuntamento incentrato sulla crisi israelo-palestinese, che ha visto anche la partecipazione dell’avvocato e consigliera comunale recanatese Roberta Sforza e del giornalista e attivista palestinese Ali Rashid.

“Dire che tutto è iniziato il 7 ottobre è gravissimo”, ha contestato Acerbo. “Oggi Israele sta applicando metodi che sono gli stessi degli eccidi nazifascisti in Italia. E’ vergognosa la strumentalizzazione del tema dell’antisemitismo, che in realtà non c’entra assolutamente niente. C’è uno Stato, Israele, che pratica terrorismo da anni con la copertura dell’occidente e l’Italia ne è complice, lo dico con molta tristezza. C’è un clima inquietante, che non è solo della destra. I partiti di centrosinistra dovrebbero essere contro Netanyahu, che è il Trump israeliano. Eppure si continuano ad esprimere frasi fatte, come ‘hanno il diritto di difendersi’. Il diritto ce l’ha qualcuno se viene attaccato il suo Paese, non se occupi illegalmente dei territori. Dobbiamo interrompere le relazioni economiche e di cooperazione con Israele”.

Il segretario ha quindi definito la Festa Rossa “un’isola di resistenza al partito unico della guerra e del neoliberismo”, criticando il comportamento “complice” del governo italiano, del Parlamento, ma soprattutto del Pd:  “E’ il tradimento dei valori della Resistenza e della Costituzione. Non ci si può dire antifascisti ed essere complici di un fascista come Netanyahu. Se a San Benedetto verrà un esponente del Partito Democratico dovrete chiedergli perché è complice del genocidio a Gaza. Quando in Parlamento sedevano coloro che la lotta antifascista l’avevano fatta, la posizione dell’Italia era diversa. Pertini da presidente della Repubblica rifiutò di stringere la mano a Sharon perché lo accuso di avere le mani che grondavano di sangue. Berlinguer disse che a Beirut gli israeliani si erano comportati come i nazisti. Craxi e Andreotti dichiararono che quella palestinese era una legittima resistenza”.

Rashid se l’è invece presa con i mezzi di informazione: “Negli ultimi mesi hanno dimostrato ostilità nei nostri confronti, hanno adottato la versione israeliana. Viviamo in un sistema mediatico dove i popoli che perdono, perdono anche la possibilità di esprimere il loro punto di vista, di raccontare la loro storia, che viene raccontata dagli altri. Si indebolisce la possibilità di raccontare quello che abbiamo subito, perché finora 163 giornalisti e fotografi sono stati uccisi. A prescindere dal tipo di governo che hanno è impossibile criticare, sennò diventi antisemita”.

Opinioni condivise per intero da Roberta Sforza, che ha rincarato la dose: “Parlare di Palestina è un privilegio sempre più precario, discuterne è sempre più rischioso. C’è un attacco contro la libertà di pensiero che sposa l’appoggio all’autodeterminazione del popolo palestinese”.