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Quirinale, Mangialardi: “Figuraccia di Salvini, non sarà mai uomo delle istituzioni. Umiliata la Casellati”

"Questo voto dimostra inequivocabilmente come Salvini sia stato praticamente deposto dalla guida del centrodestra non solo dai suoi alleati"
Pubblicato il 28 Gennaio 2022
“La giornata odierna ha definitivamente suggellato che Matteo Salvini mai è stato e mai sarà uomo delle istituzioni”. A parlare è il capogruppo del Pd in consiglio regionale Maurizio Mangialardi, che attacca a testa bassa il leader della Lega.  “Dopo aver dimostrato un totale e assurdo disprezzo per figure come Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti, bruciate senza il minimo riguardo per inseguire il suo folle disegno di imporre al Quirinale una donna o un uomo di centrodestra, pur non avendo i numeri necessari in Parlamento, oggi non ha esitato a umiliare la seconda carica dello Stato. Umiliazione, sì, perché questo rappresentano i miseri 382 voti raccolti dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati. Un numero ben al di sotto degli oltre 450 a disposizione del centrodestra. Un disastro a dire il vero annunciato, il cui significato va oltre la sconfitta del suo disegno”.
Mangialardi, tra i grandi elettori delle Marche chiamati nella Capitale, ci va giù duro: “Questo voto dimostra inequivocabilmente come Salvini sia stato praticamente deposto dalla guida del centrodestra non solo dai suoi alleati, ma probabilmente anche da una significativa parte dei suoi stessi i parlamentari, i quali hanno voluto rendere visibile il largo malcontento interno alla Lega nei confronti dell’attuale leadership. Una figuraccia che Salvini si sarebbe potuto risparmiare se, anziché rincorrere i suoi deliri di onnipotenza, avesse seguito il metodo serio, rigoroso e istituzionale indicato dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta. L’unico percorribile, come vedremo nelle prossime ore, di fronte all’assenza di una maggioranza politica chiara in Parlamento. Ovvero l’accordo su un profilo di alto spessore e al di sopra delle parti, capace di dare all’Italia ciò di cui ha davvero bisogno in questo momento storico: una guida per uscire dall’emergenza sanitaria e dalla crisi energetica, nonché per attuare il programma di investimenti contenuto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al fine di rilanciare l’economia del nostro Paese. Un percorso che avrebbe giovato anche all’immagine della politica, risparmiando agli italiani uno sfinente quanto inutile tira e molla andato avanti per giorni”.
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