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Question time, il Comune vuole rivedere le regole. Arriva il limite di tempo per le domande dei consiglieri

Per quel che riguarda il consiglio, novità giungeranno sul fronte delle sedute dichiarate deserte. L’adunanza sarà tale “anche in caso di sopraggiunta mancanza del numero legale durante lo svolgimento della seduta"
Pubblicato il 16 Febbraio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Non più question time a cadenza bisettimanale, bensì mensile. La modifica è contenuta all’interno della proposta di parziale modifica del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, che approderà in commissione affari generali lunedì prossimo.

Alla sessione, inoltre, stando sempre ai cambiamenti che verranno illustrati, verrà dedicato un tempo massimo non superiore alle due ore.

Il tema del question time è diventato incandescente dopo l’ultima seduta del 23 gennaio, nel corso della quale andò in scena il plateale scontro tra Luciana Barlocci e l’assessore Tonino Capriotti. Durante la discussione sulla vicenda dello stadio, infatti, il vicesindaco si lamentò con il presidente dell’assise, chiedendo di togliere la parola all’esponente del gruppo misto, che non era soddisfatta delle spiegazioni fornitele: “I tre minuti sono scaduti, è ora che si sta zitta”.

Ecco allora un passaggio che appare tutt’altro che casuale e che rischia di alimentare ulteriori tensioni tra le due fazioni: “Il consigliere ha facoltà di illustrare la domanda d’attualità per un tempo non superiore a 3 minuti. Il sindaco o l’assessore competente rispondono per un tempo non superiore a 5 minuti. Al consigliere interrogante è dato un tempo non superiore a 2 minuti per dichiarare se sia soddisfatto o meno”. Attualmente non esiste un limite di tempo per le domande di attualità dei consiglieri.

Ed ancora, si è deciso che per la partecipazione alle sessioni di question time verrà riconosciuto al consigliere comunale il gettone di presenza, “in misura ridotta previsto per le commissioni consiliari”.

Il consiglio

Per quel che riguarda il consiglio, novità giungeranno sul fronte delle sedute dichiarate deserte. L’adunanza sarà tale “anche in caso di sopraggiunta mancanza del numero legale durante lo svolgimento della seduta, limitatamente agli argomenti ancora da trattare. In tal caso, dopo aver richiamato in aula i consiglieri assentatisi e verificato la mancanza del numero legale, il presidente sospende la seduta per 10 minuti e, dopo una nuova verifica della mancanza del numero legale, dichiara la seduta deserta per gli argomenti ancora da trattare”.

Pure qui è impossibile non tornare con la mente all’assise del 28 dicembre 2022, sospesa per assenza di numero legale e in seguito recuperata ‘in emergenza’ il giorno di San Silvestro. All’epoca si disse che il consesso era andato deserto, nonostante fossero stati deliberati svariati punti.

Ne nacque un confronto serrato tra Giorgio De Vecchis e il segretario generale Stefano Zanieri. Se per il primo si intendeva “consiglio deserto” una seduta in cui non si presenta nessuno fin dall’inizio dei lavori, per il Comune lo scenario poteva verificarsi in corso d’opera. L’aggiornamento del regolamento andrà, pertanto, in questa direzione.

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