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Querela a Primavera, minoranza contro Piunti: “Il Comune chiede 50mila euro. Atto gravissimo e intimidatorio”

L'opposizione: "Azione che non rappresenta la città. Le spese saranno oggetto di una segnalazione alla Corte dei Conti". Marzonetti non firma
Pubblicato il 28 Giugno 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Toni intimidatori nei confronti di un personaggio politico”. Parlano di episodio “gravissimo” Giorgio De Vecchis, Antimo Di Francesco, Maria Rita Morganti, Tonino Capriotti, Andrea Sanguigni, Flavia Mandrelli, Domenico Pellei e Marco Curzi, praticamente tutta l’opposizione senza Pasqualino Marzonetti, riferendosi alla querela a Daniele Primavera per il fotomontaggio satirico postato su Facebook dall’esponente di Rifondazione Comunista.

“I fatti gravi – spiegano – sono a nostro avviso almeno due. Il primo fatto gravissimo riguarda i toni intimidatori nei confronti di un personaggio politico ben noto nella nostra città per la cui critica, in forma di satira politica, si chiede “una pena esemplare” e 50mila euro di risarcimento. Il secondo si riferisce alla spesa di questa causa che l’ Amministrazione ritiene debba essere a carico dei cittadini (peraltro già lo scorso anno la questione del “chi paga?” fu oggetto di una interrogazione consiliare che non ha avuto nessuna soddisfacente risposta da parte del sindaco), ancor più grave se si considera la continua lamentela, da parte dell’esecutivo cittadino, sulla scarsità di risorse finanziarie a disposizione del Comune”.

L’opposizione parla alla luce della scelta, ufficializzata la scorsa settimana in occasione della prima udienza del processo, del Comune di costituirsi parte civile contro Primavera. “Senza entrare nel merito della questione cosa che spetta alla magistratura – spiegano – ci sentiamo in dovere di stigmatizzare profondamente questa azione finita in tribunale , una modalità di agire che non condividiamo nella maniera più assoluta. Tutti noi siamo per la legalità ed il rispetto delle persone, ma non possiamo non ricordare che tutti i personaggi pubblici sono stati, sono e saranno sempre oggetto di giudizio, di critica e di satira, in una democrazia sana. Essendo la satira un’arte, sarebbe opportuno un approccio del primo cittadino più aperto e democratico, capace di accettare le critiche, anche quelle espresse in forma satirica. Chi ricopre cariche pubbliche spesso è soggetto alla satira e la capacità di accettare le critiche rivela il calibro dei personaggi che ne cadono vittime”.

Quindi si rivolgono direttamente al primo cittadino Piunti: “Non ci rappresenta in questa azione che assume anche una connotazione di intimidazione politica nei confronti degli avversari – spiegano -. Noi, in qualità di rappresentanti di una consistente e maggioritaria parte di cittadini sambenedettesi, non condividiamo il metodo adottato e rimarchiamo che non ci sentiamo affatto rappresentati e la invitiamo pertanto a ritirare la querela. Si ricordi che la satira verso chi ricopre cariche pubbliche, ha sempre contribuito al bene pubblico. Questa sua reazione scomposta di certo non l’aiuterà a ben amministrare, e la città le chiederà il conto, oltre alle spese legali fin qui sostenute a carico della collettività che si potevano evitare ed impiegare verso altre priorità piu’ importanti a beneficio della città, spese che saranno comunque oggetto di una segnalazione alla Corte dei Conti”.

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