SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A meno di una settimana dalla scadenza per la presentazione delle candidature, ancora non si vede all’orizzonte un aspirante per la poltrona di presidente della Provincia.
Le elezioni del 31 ottobre nomineranno il successore di Paolo D’Erasmo e ad oggi né destra, né sinistra hanno ufficializzato una proposta.
Numeri troppo risicati, poche certezze di vittoria, conflitti interni e il terrore di rimanere bruciati sono le cause di uno stallo che si protrae da mesi.
Ad esprimersi saranno solo sindaci e consiglieri comunali dei 33 comuni piceni, con i voti che avranno un peso diverso in base all’importanza del paese rappresentato. Come detto più volte, saranno candidabili solo i primi cittadini che abbiano di fronte un residuo di mandato di almeno un anno. In questo modo in corsa ci sarebbero, tra gli altri, il sambenedettese Pasqualino Piunti, Pierpaolo Rosetti di Acquaviva, Mauro Bochicchio di Castel di Lama, Aleandro Petrucci di Arquata, Sante Stangoni di Acquasanta, Enrico Piergallini di Grottammare e Alessandro Lucciarini di Ripatransone.
Non è da escludere che, di fronte a questa situazione di immobilismo, possa emergere la soluzione di pacificazione, con una candidatura “simbolica” legata al terremoto. A beneficiarne sarebbero gli amministratori del cratere, con in pole sempre Aleandro Petrucci di Arquata.