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Proroga della stagione balneare, Spazzafumo: “Il Comune non ha alcun ruolo, salvataggio in mare di competenza dell’Autorità Marittima”

Il sindaco: "Se adesso gli operatori vengono sanzionati, ancora una volta, per il mancato rispetto di una disposizione di legge, ciò non può essere addebitato in alcun modo all'ente"
Pubblicato il 21 Settembre 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Sul tema della proroga al primo ottobre della stagione balneare disposta dalla Regione interviene anche il sindaco Spazzafumo: “Apprendo che la Capitaneria di Porto sta adottando i provvedimenti di legge nei confronti dei concessionari di spiaggia che non hanno ottemperato all’obbligo di assicurare il servizio di salvataggio a mare. Voglio ricordare che la materia, riguardando la tutela della pubblica incolumità, è di stretta competenza dell’Autorità Marittima. Quando si è trattato di intervenire per supportare i concessionari che richiedevano un ampliamento delle concessioni, il Comune si è messo a completa disposizione per far sì che tutti si potessero mettere in regola il più rapidamente possibile”.

Il sindaco, pertanto, precisa che in questo caso “il Comune non svolge alcun ruolo”. E aggiunge: “Siamo invece stati costantemente informati su tutte le comunicazioni che la Capitaneria di Porto, ripeto unico soggetto titolato ad intervenire sul tema della sicurezza in mare, ha inviato nelle scorse settimane alle associazioni di categoria per avvisare della necessità di continuare a disporre di un servizio di salvataggio fino alla fine della stagione balneare, così come siamo stati invitati a partecipare ad uno specifico incontro convocato in Capitaneria con i rappresentanti dei balneari lo scorso 19 settembre durante il quale è stato loro ribadito che a tale obbligo non si può derogare. Se adesso gli operatori vengono sanzionati, ancora una volta, per il mancato rispetto di una disposizione di legge, ciò non può essere addebitato in alcun modo al Comune che, da parte sua, ha già provveduto a segnalare, con apposita cartellonistica collocata sulle spiagge libere, l’assenza di un servizio di salvataggio in mare”.