SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Durante il question time di mercoledì pomeriggio, Giorgio De Vecchis ha chiesto nuovamente se il Comune di San Benedetto intende dichiararsi parte civile nell’ambito del processo penale che vede sul banco degli imputati un dirigente comunale per la vicenda legata alla Picenambiente.
Una domanda a cui ha risposto direttamente il sindaco Spazzafumo: “Al momento l’ente non ha ancora deciso se esercitare la facoltà di costituirsi parte civile. Considerata la delicatezza e la rilevanza della decisione, io – insieme alla giunta e con l’assistenza giuridico-amministrativa del segretario generale – sto valutando la decisione più opportuna e conveniente da assumere”.
Un botta e risposta che nelle intenzioni del presidente dell’assise sarebbe dovuto essere secretato. Tuttavia, trattandosi di un semplice quesito riguardante le future azioni del Comune che non tirava in ballo direttamente le persone coinvolte nella vicenda, ci si è poi indirizzati verso la discussione pubblica.
“La domanda è neutra – ha ammonito De Vecchis – voglio sapere se l’amministrazione tutelerà gli interessi patrimoniali ed extrapatrimoniali del Comune. C’era già stata una interrogazione da parte mia, con scarse risposte”. L’ex esponente di maggioranza si è quindi scagliato contro le argomentazioni promosse dal primo cittadino.
“C’è la volontà di non rispondere ai cittadini, è offensivo. Eppure questo è un atto elementare, non c’è tanto da decidere, considerato che c’è un parere richiesto che dice che è opportuno costituirsi a giudizio in tutela degli interessi patrimoniali ed extrapatrimoniali. Il suo atteggiamento è per molti versi contro gli interessi dei cittadini, contro legge e secondo me sfocerà nell’omissione di atti di ufficio. I cittadini potrebbero costituirsi in sua vece se lei non tutela i loro interessi. La sua risposta non ha motivazioni, come faccio a essere soddisfatto di questo atteggiamento? Per un paio di volte già è sfuggito, sfugge anche oggi. Che atti sono stati fatti fino ad adesso? Lei non è degno di stare in quel posto e lo dimostra in questo caso. Perché dubita di un atto dovuto?”.
La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 30 aprile.