SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “In ventisette anni di militanza una cosa del genere non mi era mai capitata”. Trambusto, questa mattina, all’ospedale di San Benedetto. Giorgio Mancini e Sabrina Gregori non hanno infatti potuto distribuire dei volantini all’ingresso principale del Madonna del Soccorso. Si trattava di fogli dove venivano criticate le scelte dell’amministrazione regionale relativamente la sanità locale.
Una iniziativa come numerose altre. I due militanti, poi raggiunti dalla consigliera comunale Aurora Bottiglieri, si sono messi in prossimità dell’ingresso dell’ospedale, quello che si trova al piano zero, e hanno iniziato a distribuire quei fogli.
Va detto, per dovere di cronaca, che i due non avevano comunicato quell’iniziativa alla pubblica sicurezza così come andrebbe fatto. “Per quel genere di iniziativa però – spiega Giorgio Mancini – non sempre si riesce a trovare il tempo di fare quella comunicazione. Anche perché la decisione di diffondere quei volantini l’abbiamo presa ieri sera, vale a dire poche ore prima”.

“Proprietà privata”

Fatto sta che dopo pochi minuti sono stati avvicinati da uno dei vigilantes in servizio all’ospedale. “E’ la prima volta che in un ospedale mi viene chiesto di andarmene perché mi trovo su proprietà privata” ha riferito Mancini. “Oggi però mi sono sentito dire esattamente questo”,
I due non hanno però ceduto: “Gli ho detto che non me ne sarei andato – ha affermato – anche perché stavamo semplicemente distribuendo dei volantini senza dare fastidio a nessuno. E comunque gli ho detto di chiamare le forze dell’ordine se riteneva che stessimo facendo qualcosa di sbagliato”.
Mancini afferma inoltre di non essersi fatto togliere i volantini dalle mani ma anche che “mentre li distribuivamo il personale di sicurezza li toglieva dalle mani delle persone che li avevano appena ricevuti”.
Di fronte a quella situazione i due militanti hanno deciso di andarsene. “Siamo stati seguiti fino alla sbarra di ingresso dell’ospedale – riferisce -. Il motivo? Ci siamo sentiti dire che dovevamo essere scortati. Una volta arrivati alla sbarra, comunque, abbiamo incontrato i carabinieri che, come prassi, ci hanno identificato. Quello che è certo è che in tanti anni di volantinaggi di questo tipo una situazione di questo genere non mi era mai capitata”.