Non vuole essere una polemica, bensì un appello al sindaco Piunti: “Il Comune di San Benedetto presenti un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”, dice Paolo Canducci. “Abbiamo ancora due settimane di tempo, poi scadranno i termini”. L’ex assessore fa riferimento al progetto per la realizzazione di un pozzo per lo sfruttamento delle riserve di idrocarburi nel mare antistante San Benedetto e Martinsicuro.
“Il futuro non va verso fonti fossili – osserva Canducci – con Conte ci saremmo aspettati una linea di governo differenza. Non è avvenuto e ora ci troviamo a questo punto”. Il candidato sindaco di Verdi-Rinasci Marche cita quindi la mancata approvazione del piano di localizzazione dei siti che, stando alle ultime informazioni, potrebbe avvenire a settembre.
Ed è qui che si spiegano i motivi della fretta. “Se a settembre avremo un piano che dirà dove si può e non si può trivellare, tutto ciò che verrà rilasciato da qui a quella data verrà fatto salvo”, spiega Enzo Di Salvatore, costituzionalista dell’Università degli studi di Teramo. “Il pozzo sorgerà al limite delle 12 miglia. Serve un segnale forte, a settembre Presa Diretta dedicherà una puntata alla questione. Nel frattempo occorre che la politica si mobiliti. Il sindaco di Martinsicuro si è detto disponibile al ricorso, San Benedetto che intende fare?”.
Canducci tende di nuovo la mano: “Vogliamo accendere una luce, invitiamo Piunti e la Provincia a mobilitarsi. Non abbiamo più tempo da perdere. Se questo piano di localizzazione fosse stato approvato prima e non avesse incluso sia il sito all’Agraria per lo stoccaggio che quello al largo del nostro mare, oggi non parleremmo più di questo problema”.