SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Arrivano a pioggia le reazioni della politica al post su Liliana Segre pubblicato da un vigile urbano di San Benedetto. “Ne chiediamo l’immediato licenziamento”, afferma il coordinatore di Italia Viva, Luigi De Scrilli.
“Non è accettabile che chi ricopre l’importante ruolo di servizio di primaria importanza per una corretta convivenza civile si abbandoni, anche fuori servizio, a frasi grevi nei confronti di una senatrice a vita, una delle ultime testimoni dell’orrore della Shoah. Liliana Segre merita rispetto”.
I renziani citano quindi l’articolo 43 del regolamento del corpo di Polizia Municipale, che il vigile avrebbe trasgredito.
“Il Personale del Corpo di Polizia municipale deve avere in servizio un comportamento improntato alla massima correttezza, imparzialità e cortesia nei confronti dell’utenza, operando con senso di responsabilità, nella piena coscienza delle finalità e delle conseguenze delle proprie azioni, in modo da riscuotere stima, fiducia e rispetto da parte della collettività, la cui collaborazione deve essere considerata essenziale per un migliore espletamento dei servizi ad essa rivolti. Deve inoltre corrispondere alle richieste dei cittadini, intervenendo ed indirizzandoli secondo criteri di opportunità ed equità e puntando sempre alla ricerca della soluzione dei problemi segnalati, anche sulla base di intese e protocolli operativi con gli altri settori comunali e uffici interessati, promossi dal Comando per una più efficiente gestione delle segnalazioni. Deve astenersi da comportamenti e atteggiamenti che arrechino pregiudizio al decoro dell’Amministrazione comunale e del Corpo di Polizia Municipale; in particolare deve astenersi in pubblico da apprezzamenti e rilievi denigratori sull’operato dell’Amministrazione e degli Uffici comunali, dei superiori e degli altri appartenenti al Corpo. Il Personale deve mantenere condotta conforme alla dignità delle proprie funzioni anche fuori del servizio”.
Prosegue De Scrilli: “La gravità della frase espressa dall’agente rivela un’aspra insofferenza che si colloca nell’alveo dell’intolleranza e che ha avuto un risalto mediatico che ha leso il prestigio e l’onore della nostra città, dell’Amministrazione Comunale e del Corpo di Polizia Locale. Un simile comportamento deve essere immediatamente stigmatizzato e condannato in quanto getta un’ombra incancellabile sulla cittadinanza onoraria che la nostra città ha voluto conferire proprio alla Segre”.