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Posizioni organizzative, polemica tra Capriotti e Curzi

Dopo la critica dell'esponente Pd alle decisioni dell'amministrazione, l'immediata replica dell'ex assessore
Pubblicato il 11 Maggio 2017

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ polemica sulla riduzione delle posizioni organizzative in Comune. Ma la notizia è che a battibeccare sono due esponenti della minoranza: Tonino Capriotti e Marco Curzi.

L’esponente del Pd, nei giorni scorsi, aveva criticato l’amministrazione spiegando come il procedimento venisse già finanziato con il fondo del salario accessorio, vincolato al personale. “Le somme risparmiate con la riduzione delle posizioni organizzative devono essere redistribuite obbligatoriamente al personale, per cui o saranno aumentate quelle assegnate o saranno aumentati i premi individuali. La presunta riduzione di un dirigente – affermò il renziano – porta risparmio. Ma questo risparmio ce lo siamo già spesi con l’assunzione del capo di gabinetto. Inoltre gli altri incarichi attribuiti da questa amministrazione hanno determinato un aumento della spesa, non una riduzione. Se aggiungiamo le dieci commissioni consiliari, possiamo ben dire che di fatto la spending review di questa amministrazione è pari a zero. Continua la politica degli annunci e non dei fatti. Questo la città deve saperlo”.

A rispondergli è non è stato un membro del centrodestra, bensì l’ex assessore della giunta Gaspari: “Quando si parla di strategie per la gestione del personale non si può limitare la discussione politica focalizzandola solo su meri risparmi o spending review. Le politiche del personale sono una funzione fondamentale di un’amministrazione. L’attività dei dipendenti genera servizi collettivi, in molti casi fondamentali per lo sviluppo socio economico del territorio. Per una città che merita tutto lo sforzo possibile in termini di presidio, sicurezza, sviluppo, assistenza sociale e tanto altro, non ci si può limitare a parlare di risparmi sul personale. Le spese del personale vanno piuttosto ottimizzate al fine di incentivare il concorso di tutti i dipendenti agli obiettivi dell’Amministrazione ad esclusivo vantaggio e utilità dei cittadini. Ridurre le posizioni amministrative significa calibrare e mirare meglio gli incarichi agli obiettivi, ma significa anche redistribuire, ottimizzandole in chiave strategica, tali risorse all’interno del fondo, incentivando complessivamente l’aumento della produttività comunale. Risparmio sì caro Tonino Capriotti, ma non un risparmio fine a se stesso, che non sarebbe di nessuna utilità alla città”.

La chiusura di Curzi è tutta per il ruolo di Luigi Cava: “E’ vero che l’attuale incarico del Capo di Gabinetto grava interamente sul bilancio comunale, ma è anche vero che nella passata amministrazione era stata posta a carico del bilancio comunale sia la differenza stipendiale del Capo di Gabinetto (da D1 a D3), sia l’intera spesa per un incarico aggiuntivo per curare la comunicazione. Concludo dicendo che rilevare anomalie nelle varie operazioni amministrative gestionali, è compito di tutti i consiglieri comunali, amministratori, cittadini. Ma se è vera questa affermazione, lo è anche per l’esatto contrario, riconoscendo e dando atto alle cose buone come in questo caso, senza per questo sparare nel mucchio in quanto appartenenti a partiti di minoranza”.

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