SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quasi 150mila euro persi. Sono le note, messe nero su bianco, che arrivano dagli uffici della Regione Marche da dove arriva la notizia di tre finanziamenti per interventi sull’area portuale, persi dal comune di San Benedetto che non avrebbe presentato alcun progetto non riuscendo così ad intercettare quei fondi. Due di quei finanziamenti sono relativi al 2016 mentre il terzo è relativo allo scorso anno. Nel primo caso si tratta di uno stanziamento di 81.750 euro messi in campo il primo agosto 2016 dalla giunta regionale per la manutenzione ordinaria, l’illuminazione e la pulizia dell’area portuale di competenza regionale (una parte del porto di San Benedetto è ministeriale).
Soldi che, stando alle carte potevano essere utilizzati, come cita la stessa delibera, per la bonifica e il dragaggio dei fondali interni, per indagini propedeutiche alla redazione di progetti come ad esempio i carotaggi. Ma anche per la realizzazione e l’adeguamento e l’ampliamento di impianti tecnologici o la realizzazione di nuovi interventi in attuazione di al Piano Regolatore Portuale. Spese e progetti che non sarebbero state rendicontate dal Comune che avrebbe di conseguenza perso il finanziamento. A questi 81mila euro vanno quindi aggiunte altre due voci legate alle risorse da destinare agli investimenti nelle aree portuali di competenza regionale stanziate il 24 agosto 2016 relative al biennio 2016-2017.
Per il porto di San Benedetto si parla di 15.925 euro per il primo anno e di 49.422 euro per il secondo. Nel decreto del dirigente Mario Pompei veniva specificato che la concessione del contributo sarebbe avvenuta soltanto a seguito della richiesta del Comune corredata dalla documentazione necessaria per la realizzazione degli interventi. Documentazione che non sarebbe mai stata presentata per quanto riguarda San Benedetto. Quei fondi, per il comune rivierasco, sarebbero serviti per opere di urbanizzazione finalizzate all’adeguamento tecnico e sarebbero stati utili per l’installazione di qualche componente come, ad esempio, una torre faro aggiuntiva nell’area.