Il Circolo Nautico Sambenedettese si rivolge ai candidati sindaci della città per sottoporre alla loro attenzione una proposta (messa a punto insieme a Lega Navale Italiana, Consorzio Nuovo Porto e ai cantieri navali) che possa dare nuovo slancio al porto di San Benedetto. «Il nostro intento – dice il presidente del Cns Baiocchi – è proporre alla città e alla politica la ricetta delle associazioni che vivono il porto. Nel 2017, noi presentammo un progetto all’Autorità Portuale nel quale l’ingegner Mancinelli (lo stesso che ha progettato il pennello alla foce dell’Albula) aveva previsto una scogliera all’interno del porto che eviti l’ingresso dell’onda quando tira il vento da grecale, onda che crea anche una risacca in uscita, danneggiando le barche all’ormeggio sui nostri pontili galleggianti. Noi vogliamo poter spiegare il nostro progetto per uno sviluppo del porto che si ripercuoterebbe oltre che sulla sicurezza portuale, anche sullo sviluppo della portualità, in attesa dei mirabolanti progetti del terzo braccio e della bretella. Purtroppo, in mancanza di un dragaggio vero e omogeneo del porto, questi problemi sono molto seri e per questo vorremmo poter proteggere la banchina di riva di fronte alla Capitaneria di Porto, dove attualmente sono ormeggiate imbarcazioni della piccola pesca e i vongolari, oltre alle imbarcazioni del nostro circolo. Il progetto prevede un riassetto e una redistribuzione degli spazi acquei, creando una nuova zona ricettiva per i lavori da eseguire sulle grandi barche da parte dei cantieri e una zona di specchio acqueo da destinare al charter e alla nautica da diporto di grande stazzatura. Il pennello è quindi un’opera secondo noi necessaria per creare sicurezza e sviluppo in questo importante specchio d’acqua. La nostra proposta, permetterebbe un riassetto e un riequilibrio all’interno del porto, con uno sviluppo a livello di indotto, visto che la scogliera di protezione (pennello) creerebbe situazioni di mare calmo all’interno della darsena, nelle quali potrebbero appoggiarsi imbarcazioni di grande stazza per i lavori da effettuare nei nostri cantieri navali, con ripercussioni su tutto l’ambiente, dalla nautica al reperimento di alimenti per le cambuse e manutenzioni ordinarie e straordinarie delle imbarcazioni». Baiocchi entra poi nel concreto.
«Il progetto è fattibile, come decretato dall’ingegner Mancinelli, non costerebbe molto e la sua fattibilità consiste anche nel fatto che non darebbe fastidio alle manovre di ingresso e di uscita dal porto dei pescherecci e metterebbe in sicurezza l’intero ambito portuale. Il Circolo Nautico vuole donare alla città questo progetto di riassetto che darebbe maggiore sicurezza alla portualità e sarebbe un volano per l’indotto cittadino. Rimettiamo a posto con una piccola spesa il nostro orticello, aspettando le grandi opere che sono state promesse. La dottoressa Adele Mattioli, presidente della sezione di San Benedetto della Lega Navale Italiana, così si esprime sull’argomento. «La Lega Navale – ha detto – appoggia ogni azione che possa portare cambiamenti importanti e migliorativi alla struttura del porto, in un’ottica di crescita della fruibilità di tutta la struttura, sia dal lato diportistico che da quello commerciale. Ovviamente, siamo disponibili ad avviare una discussione sul futuro del porto di San Benedetto». Per il Consorzio Nuovo Porto ha parlato la presidente Barbara Zambuchini. «Sarebbe importante – ha dichiarato – riqualificare la zona terra e mare antistante la Capitaneria di Porto, attraverso un’idea progettuale da sviluppare attraverso un adeguamento tecnico funzionale da realizzarsi in tempi abbastanza brevi. Inoltre, vorremmo creare dei servizi a terra, con esercizi commerciali che aumentino l’economia del nostro porto, coinvolgendo tutte le sue entità, pescatori compresi». La conclusione è del presidente del Cns Igor Baiocchi. «Ci piacerebbe che il nostro progetto (realizzato con la collaborazione di tutti i soggetti interessati, iniziando dai più grandi cantieri navali cittadini) venga esaminato con attenzione da tutti i candidati sindaci, visto che darebbe alla città una forte spinta in termini di prodotto interno lordo, con una ricaduta impressionante su tutto il comparto economico cittadino. Siamo comunque pronti a modificarlo per apportare migliorie – conclude – che possano produrre benefici a tutte le altri componenti coinvolte, sia portuali che commerciali. Infine, siamo aperti alla condivisione del nostro progetto con la parte politica e con le autorità regionali».