ANCONA. “Non credo che questo piano socio sanitario sia perfetto, sicuramente andrà adeguato, ma cerca di interpretare le esigenze della regione e cerca di dare risposte a criticità ereditate da decenni, che rappresentano una spada di Damocle”. Lo ha detto in consiglio regionale il presidente Francesco Acquaroli, prima che con 21 voti favorevoli il documento venisse approvato. Tra i problemi citati apertamente dal governatore spiccano “la mobilità, la disgregazione del territorio, le liste d’attesa e l’impoverimento delle strutture periferiche”.
Acquaroli si è rivolto soprattutto agli esponenti dell’opposizione: “In ogni sfida a fare la differenza è chi ci mette la faccia, chi si sporca le mani, anche sapendo che quella scelta potrebbe essere un boomerang. A me non interessa. Per noi era fondamentale arrivare il prima possibile a questo atto”. Per poi aggiungere: “Ora la riforma è completata. La sfida parte da oggi. Dobbiamo far si che gli operatori vengano messi in condizione di trasformare questo piano in una azione concreta”.