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Pescatori in sciopero. Torquati: “Quella legge istituisce un regime poliziesco”

Duro sfogo dell'ex assessore: "In tutto il mondo Stato e marittimi dialogano. In Italia gli operatori vengono presi a manganellate"
Pubblicato il 2 Marzo 2017





SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Un regime poliziesco. Anziché cercare di dialogare con i pescatori li si colpisce con un manganello”. Non usa mezzi termini l’ex assessore alla pesca Nazzareno Torquati sulla legge 154 che ha portato ad uno sciopero nazionale di tre giorni della marinerie. Questa mattina, per la terza volta, gli operatori della pesca sambenedettese hanno raggiunto la Capitale per protestare contro la normativa che inasprisce le sanzioni sulle irregolarità.

“In tutto il mondo – spiega Torquati, attuale presidente del Consorzio Economia Ittica Sambenedettese – Stato e operatori operano in piena sintonia proprio per la tutale della fauna ambientale e per l’ottimizzazione dello sforzo di pesca. In Italia invece viviamo in un regime poliziesco con i marittimi che, anziché essere coinvolti in un processo di miglioramento del settore, vengono presi a manganellate con leggi che rischiano di mandare intere attività in rovina”.



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