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Pesca, Torquati critico sulla missione a Bruxelles: “Stanno difendendo un sistema di pesca distruttivo”

L'ex assessore accusa però anche la Croazia: "Usano il pesce azzurro per darlo da mangiare ai tonni di allevamento"
Pubblicato il 1 Febbraio 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Urbinati e Celani sbagliano nel difendere un sistema distruttivo di pesca». Nazzareno Torquati, ex assessore e attuale presidente del Consorzio per l’Economia Ittica Sambenedettese è critico verso la missione a Bruxelles dei due consiglieri comunali intenzionati a devitare il blocco delle quote pesca per quanto riguarda i piccoli pelagici. «Il loro interessamento è apprezzabile – afferma Torquati -, ma sbagliano nel difendere un sistema di sfruttamento della risorsa ittica distruttivo che ha ridotto la biomassa ai minimi termini. Come hanno fatto nel Cantabrico va ridotto drasticamente il numero delle licenze di pesca con le volanti, che negli anni hanno avuto un incremento assurdo, e fissato per almeno cinque anni una ridotta quantità di cattura dando modo di recuperare gli stock disponibili per poi passare ad un prelievo sostenibile».

Torquati parla con le carte alla mano menzionando l’allarme lanciato da Greenpeace attraverso la relazione Blue Gold in Italy cui è seguito lo studio della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) e la successiva proposta adottata dalla UE circa la limitazione delle catture. «Una proposta – afferma – che deve essere presa nella giusta considerazione e con attenzione per evitare il disastro totale della risorsa e delle attività ad esse collegate. Le categorie interessate devono essere educate al rispetto della sostenibilità della risorsa e seriamente aiutate economicamente durante i fermi pesca così da ricostituire un patrimonio naturale inestimabile, a ragione definito l’oro blu, che rappresenta l’unico pesce massivo del nostro mare e dal quale ha avuto origine un’ industria di lavorazione oggi sofferente per la mancanza di materia prima di dimensioni macchinabili».

Ma Torquati punta il dito contro il sistema di pesca messo in atto anche e soprattutto dai dirimpettai della marineria sambenedettese, vale a dire i marittimi croati: «Va aperto un contenzioso con la Croazia che negli ultimi dieci anni ha più che raddoppiato la flotta per la pesca pelagica e non per fini di alimentazione umana, ma per l’ ingrasso degli allevamenti dei tonni pescati e chiusi in strutture galleggianti collocati nelle loro isole.

Infatti la metà delle 40 mila tonnellate da loro pescate sono destinate a cibare i tonni poi spediti a prezzi altissimi al mercato giapponese. C’è da sperare che i nostri consiglieri regionali si appassionino anche per le sorti delle altre specie ittiche che stanno correndo gli stessi pericoli, così da dimostrare che anche la Regione Marche ha una politica della pesca e non è solo passacarte dei finanziamenti europei». Un invito che l’ex assessore estende anche alla giunta comunale targata Pasqualino Piunti: «Non sprecate – afferma – i fondi messi a disposizione per i nuovi Flag 2016/2020 per iniziative senza senso ma destinati ai veri problemi del settore». Intanto questa mattina Celani e Urbinati saranno a San Benedetto per fare il punto sulla missione a Bruxelles effettuata nei giorni scorsi dai due consiglieri regionali.

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