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Pd, la ferita delle elezioni brucia ancora: “Per la prima volta senza consiglieri comunali, basta con i dispettucci che ci trasciniamo da 10 anni”

Duri moniti di Costantini e Giorgi: "L’ultima tornata elettorale è stata emblematica, il centrosinistra si è diviso in tre. Non deve più accadere, bisogna ricucire, partendo dai valori comuni. Tutte queste schermaglie devono essere limate"
Pubblicato il 28 Agosto 2023

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. A quasi due anni dalla sconfitta elettorale il Pd di San Benedetto continua a leccarsi le ferite con una dura autocritica che va in scena alla festa dell’Unità di Grottammare.

“Stiamo cercando di sanare le difficoltà – ammette il coordinatore del circolo nord Elio Costantini – per la prima volta non abbiamo consiglieri comunali, abbiamo vissuto un periodo molto difficile e questa percezione c’è ancora. Il Pd ha bisogno di ricominciare a fare politica, di andare nelle piazze e di parlare con la gente. Abbiamo perso questa filosofia. Tutte queste schermaglie devono essere limate”.

L’ammissione delle criticità è totale: “I dispettucci che ci continuiamo a fare lasciamoli a casa, sennò non ci si può proporre come dirigente di partito”.

Lamentela che trova d’accordo anche Pier Giorgio Giorgi, responsabile del circolo centro: “A San Benedetto c’è una ferita grande, abbiamo tutti una colpa. Dipende da divisioni interne che ci trasciniamo da 10-15 anni e che non riusciamo a risolvere. L’ultima tornata elettorale è stata emblematica, il centrosinistra si è diviso in tre. Non deve più accadere, bisogna ricucire, partendo dai valori comuni. Ci sono tanti scontenti che disertano le urne. Dobbiamo rimetterci con molta umiltà a raccontare un’Italia diversa, un progetto diverso dalla destra. Dobbiamo raccontare una storia approcciandoci in maniera differente”.

Ma quali sarebbero gli argomenti da cui ripartire? “Serve un turismo sostenibile – osserva Giorgi – il progetto del Parco Marino andrebbe a tutelare l’ambiente e gli operatori turistici. Dobbiamo prenderci cura del territorio, è la risorsa più importante che abbiamo. Dobbiamo avere maggior cura delle cose che abbiamo. Il turismo sostenibile deve partire da una cultura ambientale a cui non vogliamo rinunciare”.

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