SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Parcheggi alla Sentina? “No, grazie”. Lo affermano con forza Paolo Canducci ed Annalisa Marchegiani, che ricordano come su via del Cacciatore e zone limitrofe sia ancora previsto un intervento di verde pubblico incluso negli oneri di urbanizzazione del progetto casa Ex Remer.
“2,3 milioni sono stati incassati – evidenzia l’ex assessore – anche se l’amministrazione Piunti non ha speso mai quei soldi in opere, mentre gli altri 700 mila euro che mancano si potrebbero utilizzare. E’ l’uovo di Colombo, non è una proposta, bensì un obbligo. La vecchia amministrazione non l’ha fatto rispettare. E’ un consiglio che diamo a Spazzafumo. O la Saxa li versa con destinazione su via del Cacciatore per un parco o pineta, o scomputa gli oneri, acquistando l’area e realizzando il parco. Così facendo, il Comune avrebbe opere per 700 mila euro e la Saxa le realizzerebbe direttamente con un costo inferiore e un chiaro risparmio. Ci guadagnano tutti”.
Come detto, i due esponenti dei Verdi escludono la soluzione di nuovi stalli auto interrati. “Loro vogliono il parcheggio, ma lì si deve fare un’altra cosa. Massi sostiene di voler bene a Porto d’Ascoli, questa è l’occasione ulteriore per fare un’opera meritevole. Immaginiamo che accoglierà con favore una proposta che non è la nostra, ma è ciò che il consiglio comunale ha deciso ratificando nel 2019 una delibera di giunta.
La Marchegiani annuncia pertanto la volontà di presentare un’interrogazione sull’argomento. “Non ci sono margini per ulteriori negoziazioni – dice – bisogna dotare l’area di verde come fu previsto 30 anni fa quando costruirono quattro edifici nella zona. Lo dice l’atto d’obbligo nel 1993 e lo confermò lo stesso Massi nel 2017 quando chiese all’ente di sistemare una porzione dell’area in questione. Speriamo che il nostro intervento sia d’esempio in positivo per andare a sanare altre situazioni di accordi pregressi dove l’interesse collettivo poi non è stato attuato. Sussiste un dovere, va dato seguito ad un atto d’obbligo. Il sindaco si mobiliti. L’area è già stata oggetto di valida negoziazione. E’ ora di finirla con questi metodi contrari al principio costituzionale della buona amministrazione”.