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Ospedale unico, scontro Rosetti-De Vecchis: “Gli acquavivani non sono stati minimamente coinvolti”

Il sindaco di Acquaviva ha difeso il suo sì espresso alla conferenza dei sindaci: " La realizzazione dell'Ospedale Unico non prevede la chiusura dei plessi di San Benedetto e Ascoli, che avranno funzioni diversificate"
Pubblicato il 4 Agosto 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sull’ospedale unico lo scontro è social e trova come protagonisti il sindaco di Acquaviva Pierpaolo Rosetti e il consigliere comunale di San Benedetto Giorgio De Vecchis.

“E’ giusto fare chiarezza – afferma il primo cittadino, dopo giorni di polemiche roventi – si è votato per la individuazione dell’area dove verrà realizzato un Ospedale Unico di Primo Livello in termini di reparti e servizi forniti, diretto a soddisfare la richiesta sanitaria soprattutto per le necessità più gravi, che richiedono reparti e macchinari moderni e che molte volte vedono i cittadini doversi rivolgere fuori del Piceno. La realizzazione dell’Ospedale Unico non prevede la chiusura dei plessi di San Benedetto e Ascoli, che avranno funzioni diversificate, dal Pronto Soccorso, alle attività ambulatoriali, centri dialisi, cure intermedie, riabilitazione intensiva ed altro”.

E aggiunge: “Proprio in questo periodo viene finanziato dalla Regione Marche un importante investimento per la riqualificazione dell’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, a conferma che non vi è alcuna intenzione di chiuderlo. Tutti i sindaci che hanno votato a favore della localizzazione dell’Ospedale Unico, sono uniti nel collaborare con la Regione Marche per la costruzione della rete sanitaria nel Piceno e nel mantenimento di adeguati servizi nei territori di San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno, che preveda il mantenimento dei due presidi ed il miglioramento dei servizi su tutto il territorio Piceno”.

Immediata la replica di De Vecchis: “No, sindaco, non scherziamo. Quelli che rimarrebbero a termini di legge non sono più definibili ospedali. Lei ha votato, a questo punto inconsapevolmente dico, la chiusura dell’ospedale di San Benedetto. Se le hanno fatto credere che San Benedetto e Ascoli rimangono come ospedali per acuti, ciò è palesemente falso. Dovrebbe rivedere e cambiare le sue posizioni. Non credo che gli acquavivani siano favorevoli alla chiusura dell’ospedale di San Benedetto”.

Osservazioni che hanno visto la reazione dello stesso Rosetti: “Credo di aver spiegato le ragioni della scelta e non credo di aver travisato le indicazioni della Regione. Gli acquavivani potranno contare su un presidio a San Benedetto del Tronto e su un nuovo Ospedale a Spinetoli”.

De Vecchis non si è arresto e ha ulteriormente ribattuto: “Il presidio non è un ospedale, chiamatelo presidio, non ospedale. E comunque mi sembra che i cittadini acquavivani non siano stati minimamente coinvolti in questa scelta che li riguarda molto da vicino. Se così fosse debbo presumere che lei abbia solo espresso un parere personale, suo dovere era approfondire il problema con i cittadini per poterli rappresentare. Sono convinto che la pressoché totalità dei cittadini acquavivani se correttamente informati le avrebbe dato un mandato contrario rispetto a questa insana scelta”.

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