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Ospedale unico, Piunti: “Pronto al referendum, non può decidere una minoranza”. Appello al Pd

Il sindaco: "Una testa, un voto. No, non riesco proprio ad accettarlo, sono pronto ad ogni tipo di protesta". Sulla futura commissione sanità: "Spero ci sia una voce univoca"
Pubblicato il 7 Agosto 2018

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Una testa, un voto. No, non riesco proprio ad accettarlo, per me resta un chiodo fisso”. A quattro giorni dalla conferenza dei sindaci, Pasqualino Piunti torna a contestare un regolamento che a suo avviso non darebbe il giusto peso alle singole realtà, con San Benedetto e Ascoli – quasi 100 mila abitanti in due – messe sullo stesso piano di comuni di appena 3 mila anime.

“Quando si parla di sanità e si chiama in causa la partecipazione, non può accadere che si imponga la minoranza – accusa il primo cittadino – non posso accettare un tale metodo, senza dimenticare che la conferenza dei sindaci non è mai risultata determinante. Al contrario, è stata sempre ritenuta un organo consultivo, il più delle volte nemmeno ascoltato”.

Qualcosa però è cambiato venerdì scorso: “Per la scelta della sede dell’ospedale unico quel tavolo è divenuto strumentalmente un luogo decisionale. Mi sono sentito con gli amministratori dell’hinterland, sono pronto ad ogni tipo di protesta. Se servirà proporrò un referendum provinciale, ridaremo la parola ai cittadini”.

Piunti cita infine la commissione sanità di prossima convocazione e butta un occhio al Pd: “Mi auguro ci sia una voce univoca, continuerò a sperarlo fino alla fine”.

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