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Ospedale, il Comitato parteciperà agli Stati Generali del Pd

Falco: “In seguito faremo le nostre valutazioni”
Pubblicato il 30 Gennaio 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Il Comitato sarà agli Stati Generali della sanità organizzati dal Pd. L’appuntamento si svolgerà venerdì a Spinetoli e vedrà la presenza degli ‘oppositori’ alla linea della Regione in materia di realizzazione del nuovo ospedale.

“Andremo al dibattito sia come consiglieri comunali che come Salviamo il Madonna del Soccorso”, avverte Rosaria Falco. “In seguito faremo le nostre valutazioni”.

Intanto il Comitato respinge ancora una volta l’idea della costruzione di un ospedale unico di primo livello, “in quanto assorbirebbe tutti i posti letto per acuti, nonché i Pronto Soccorso, delle due maggiori città del Piceno, lasciando campo libero alla sanità privata nella zona costiera e creando un debito di centinaia di milioni, che si ripercuoterebbe negativamente per almeno venticinque anni sui bilanci della sanità regionale, stante il suo costo prospettato completamente fuori dagli standard economici di mercato”.

Il presidente Nicola Baiocchi insiste: “Vorremmo però precisare che la necessità di avere un Madonna del Soccorso completamente funzionante, riportato ai suoi standard ottimali di servizi, attrezzature e personale, in primo luogo e immediatamente, e in seguito dotato anche di un nuovo edificio, più convenientemente posizionato e collegato, perfettamente rispondente ai parametri previsti dalle vigenti leggi, resta l’obiettivo irrinunciabile della nostra battaglia. Perciò diciamo sì alla cancellazione dell’ospedale (che si definisca unico o nuovo) di Area Vasta 5 a Pagliare, ma diciamo anche sì ad un ospedale Madonna del Soccorso di primo livello, moderno e perfettamente a norma, quindi nuovo. E la nostra richiesta si evidenzia ancor più corretta in quanto perfettamente in linea con quanto avviene nell’area vasta 3, dove il nuovo ospedale di Macerata prenderà il posto del vecchio ospedale, così come noi chiediamo che avvenga per San Benedetto, lasciando inalterata la dotazione ospedaliera nelle altre tre città dell’Area Vasta: Civitanova, San Severino, Camerino. Così come noi non chiediamo la chiusura di Ascoli”.

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