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Ospedale, grido d’allarme dei Socialisti: “Depauperamento sistematico a vantaggio di Ascoli”

Marco Curzi: "Al Mazzoni hanno 2 tac e 2 risonanze. La Regione ci dica che progetti ha"
Pubblicato il 9 Marzo 2017

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “In tema di sanità, la Regione quali progetti ha in mente per il nostro territorio?”. Se lo domandano a gran voce i Socialisti di San Benedetto, intenzionati ad interrogare il governatore Ceriscioli sulla “situazione drammatica” in cui versa il Madonna del Soccorso.

“Lanciamo un grido d’allarme, sta avvenendo il depauperamento sistematico del nostro ospedale”, dichiara Marco Curzi. “La storia parte da lontano. Ci salvammo col primo mandato di Spacca, soprattutto grazie ai ruoli in giunta ricoperti da Luciano Agostini e Sandro Donati, ma dal secondo mandato in avanti abbiamo assistito ad uno svuotamento del nostro nosocomio”.

Il Madonna del Soccorso è deputato all’emergenza, ma i recenti avvenimenti remerebbero controcorrente. “E’ stato smantellato il reparto di terapia intensiva coronarica – prosegue Curzi – inoltre, il macchinario per la risonanza da 1,5 tesla rotto un anno fa è stato sostituito con uno da 0,3”.

Nella guerra tra poveri, Ascoli viene comunque vista come area privilegiata: “Al Mazzoni hanno 2 Tac, 2 risonanze. Le due città vanno considerate di pari livello. Anzi, la popolazione a San Benedetto sta crescendo e fra pochi anni avverrà il sorpasso. Senza dimenticare che in estate quadruplichiamo i residenti con i turisti e che ospitiamo pure i terremotati. Non possiamo rimanere passivi dinanzi a scelte incomprensibili. La radiologia interventistica è importantissima per un Pronto Soccorso, che è il secondo delle Marche dietro solo ad Ancona”.

Infine, in merito all’idea di realizzazione di un ospedale unico Curzi precisa che occorre stabilire il numero di posti letto previsti: “Una provincia di 220.000 abitanti deve averne almeno 500”.

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