SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L’assessore Filippo Saltamartini “presuppone” che i locali di medicina d’urgenza torneranno alla funzionalità iniziale al termine dei lavori in corso. Una risposta che non fa altro che alimentare, a questo punto, i dubbi sull’effettivo ripristino del reparto così come era prima dell’avvio dei lavori. La parola l’ha usata lo stesso assessore durante la risposta all’interrogazione della consigliera Anna Casini. “Ci sono lavori necessari in corso che termineranno tra la fine di giugno e l’inizio di luglio – ha affermato -. Sono stati avviati dei lavori necessari per l’adeguamento dei locali – ha spiegato l’assessore – e a tal fine sono state introdotte modifiche ordinamentali riorganizzative della stessa struttura”.
L’assessore ha sottolineato come sull’argomento si siano “avviate polemiche dal punto di vista politico-istituzionale perché c’è stata la volontà di criticare questa riorganizzazione che è una riorganizzazione che di sull’argomento si sono avviate tutta una serie di politiche politico istituzionali perché c’è stata volontà di criticare questa riorganizzazione che serve a mettere in sicurezza e adeguare questi locali secondo le norme per un reparto così importante”.
Saltamartini non sembra aver però dato per scontato che i locali torneranno alla loro funzionalità iniziale. Ha infatti utilizzato questa precisa espressione: “Si presuppone che questi locali possano essere restituiti alla funzionalità iniziale secondo la organizzazione pre-esistente con la conclusione di questi lavori“.
Saltamartini ha quindi rassicurato il personale medicosul fatto che questa “situazione non porterà diminuzioni di trattamento o modifiche sulle loro condizioni retributive”. L’assessore ha anche parlato del nuovo ospedale di San Benedetto: “Lo dico a scanso di tante informazioni che vengono esplicitate a riguardo: la Regione ha possibilità economiche per finanziare quest’opera con l’ospedale di Pesaro e con quello di Macerata”.
La replica
La risposta dell’assessore non soddisfa la consigliera Casini che ha accusato Saltamartini di non essere entrato nel merito delle domande che gli erano state fatte: “Ho gli ho chiesto altre cose e molto precise come ad esempio quale sia l’atto amministrativo che ha portato a questa operazione. Non me lo ha detto perché non c’è nessuna delibera. Avevo chiesto se i fondi fossero quelli del decreto 34 del 2020, ma non mi ha risposto”.
Casini ha ricordato come “tutti i medici del Pronto Soccorso, anche quelli che non hanno sposato sempre la linea del primario, hanno scritto una lettera pesante nella quale si parla di rischio eventi clinici avversi con questi lavori ma lei non mi ha spiegato nemmeno per quali motivi si fanno i lavori”.