di Massimo Falcioni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il monumento in omaggio alle vecchie lire che verrà posizionato prossimamente in via Montebello scatena le proteste dell’opposizione, indispettita per la procedura adottata che non ha visto alcun coinvolgimento della città e del consiglio comunale.
Un’assenza di partecipazione a cui si aggiunge una “questione di opportunità”, come evidenzia l’ex sindaco Pasqualino Piunti. “Fatto salvo il prestigio dall’artista, che non conosciamo, e il sempre apprezzabile gesto di gratuità, parliamo di qualcosa che rimarrà nel cuore della città, per cui c’è assoluto bisogno di coinvolgere sia l’assise che le nostre associazioni” osserva l’esponente di Forza Italia. “È un modus operandi di questa amministrazione che noi non condividiamo assolutamente. Le decisioni vengono prese in modo estemporaneo e tra poche persone”.
Opinione non troppo distante da quella di Annalisa Marchegiani, decisa a chiamare in causa direttamente Vincenzo Amato, commerciante del centro e rappresentante dell’associazione “Gli amici della Lira”, promotrice dell’idea: “E’ l’ennesima iniziativa non condivisa, annunciata senza che nessuno ne sappia o abbia visto nulla, a parte evidentemente lui. Cosa mi rappresenta un’istallazione alla lira? E’ la banalità istituzionalizzata. Che pochezza culturale. Qui ognuno si sveglia e dà fiato alle trombe”.
Le accuse
Il capogruppo dei Verdi, Paolo Canducci parla apertamente di “iniziativa promozionale”, che punterebbe a trasmettere un messaggio divisivo: “Arricchire il centro di opere d’arte di autori di rilievo internazionale da affiancare a quelle esistenti è sempre un’ottima iniziativa, ma a mio avviso va scelto prima l’artista, chiamato successivamente ad indicare il monumento da collocare e il suo significato. Le lire non esistono più da oltre vent’anni. Parlare oggi ancora di lire, confini, razze, generi è assolutamente ridicolo e lontano dalle nuove generazioni e da una visione di città del futuro. Visione che purtroppo l’amministrazione Spazzafumo ha dimostrato di non avere”.
Cita invece il regolamento Luciana Barlocci: “Questa situazione è anomala, in quanto servirebbe una delibera di giunta che non c’è. Solo Amato sa di cosa si sta parlando. Quale associazione se ne occupa? E come è stata la procedura? Una donazione va prima accettata, in seguito eventualmente la giunta deve deliberare. Per me è qualcosa di assurdo, assolutamente fuori tema. Quando fu ristrutturata l’area, fu stabilito che le statue da posizionare dovevano essere opere di artisti internazionali con un filo logico tra loro. Un monumento alla lira cosa rappresenta? Chi lo ha deciso? Come mai nessuno ne ha mai parlato? Non tutto ciò che viene donato può essere accettato”.
La polemica compatta dunque l’intera minoranza, con il superamento dei confini del consiglio comunale. “I monumenti non hanno solo un valore storico e artistico, ma anche una responsabilità sociale ovvero ciò che noi vogliamo lasciare in eredità alla posterità – dice la segretaria dei Socialisti, Rachele Laversa – forse questo aspetto sfugge ai nostri amministratori. Probabilmente non sanno che con il passare del tempo le opere diventano luoghi d’incontro o punti d’orientamento, oggetti che si caricano di significato con lo scorrere del tempo e che pubblicamente si confrontano con il tema della memoria e del ricordo. Vedo l’istallazione di un monumento alla lira solo un ulteriore gesto di prepotenza ed arroganza di soggetti che sbeffeggiano i cittadini e che non hanno rispetto per la città, considerandola cosa propria. Da cittadina che ama e vive la propria città mi chiedo come possa armonizzarsi tale monumento con la storia e le peculiarità di San Benedetto. Forse la nostra amministrazione non ne ha contezza? Da insegnante cosa dovrei dire ai miei alunni e alle mie alunne parlando delle bellezze e dei monumenti della città in cui viviamo, qual è il messaggio che vuole lasciare questa amministrazione ai giovani?”.