SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un’onorificenza per i medici e gli infermieri che sono stati in prima linea nella guerra contro il covid? L’idea trova d’accordo Rosaria Falco e Marco Curzi, ma con riserva: “La troviamo una iniziativa lodevole e giusta da parte del Prefetto, se non fosse che tale riconoscimento verrebbe attribuito solo a 30 operatori tra Ascoli e San Benedetto. Questo avrebbe creato malumori negli ambienti ospedalieri, poiché sono davvero tanti coloro che nel periodo del lockdown si sono spesi in modo ammirevole e senza risparmiarsi, rischiando tutti la propria salute se non la propria vita”.
Gli esponenti del gruppo misto si rivolgono pertanto al Prefetto: “Ci permettiamo di suggerire di eliminare ogni fraintendimento, evitando di tributare il riconoscimento ad un numero limitato di soggetti, e nemmeno chiediamo che venga premiato solo il Madonna del Soccorso, designato quale ospedale Covid provinciale. A smentita delle continue accuse di campanilismo nei confronti della politica sambenedettese, noi chiediamo che questa scelta, che avvertiamo dai rumors interni come inopportuna e controproducente, sia convertita in una onorificenza da tributare all’Area Vasta ed all’Asur Marche, in persona del Direttore Generale Nadia Storti e del Direttore di Area Vasta Cesare Milani. Nell’ottica della pari dignità tra i due presidi di Area Vasta e tra tutti i soggetti protagonisti della lotta al Covid, riteniamo che sarebbe la scelta più saggia, affinché questo simbolico ma sentito riconoscimento possa essere davvero l’apripista per un percorso unitario e condiviso, e per una sanità futura che abbia come primo obiettivo e non l’ultimo, la salute di tutti i cittadini”.