Giovedì pomeriggio la maggioranza è tornata a riunirsi. Tra i temi all’ordine del giorno le questioni legate all’ospedale e alla riqualificazione del Ballarin.
L’incontro è stato aperto dall’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli, che ha relazionato sull’intenzione di proporre alla direzione dell’Area Vasta 5 una permuta di proprietà in cambio della concessione del terreno sito in via Sgattoni. In considerazione del fatto che l’Asur intende abbandonare la struttura sita in via Romagna, la proposta che s’intende avanzare tratterebbe lo scambio del terreno comunale con la proprietà dell’edificio di via Romagna. In origine , il terreno sul quale è stato costruito era già di proprietà del Comune, che trasferì il diritto di superficie dell’area all’ASUR proprio per permettere la realizzazione dell’attuale sede. La proposta, già approvata in giunta nei mesi passati, è stata portata all’attenzione dei Consiglieri comunali alla luce del fatto che il progetto è stato ammesso a finanziamento attraverso un bando Pnrr, per un cifra complessiva di 6.3 milioni di euro, e che per beneficiare del finanziamento, l’Asur ha ora bisogno di acquisire il diritto di costruire sull’area individuata per la realizzazione dell’ospedale di comunità e casa della salute.
Sul fronte Ballarin a relazionare all’assemblea è stato il consigliere comunale Gino Micozzi, che ha illustrato come la visita dell’architetto Guido Canali sia inizialmente scaturita da una volontà del professionista di conoscere non solo l’area interessata dagli interventi, ma la realtà urbana circostante. Dopo un’approfondito sopralluogo, che ha richiesto diverse ore, l’architetto Canali ha dato un’idea di massima di una prima visione progettuale: la realizzazione di uno “scrigno”, che conservi il verde pubblico e ne protegga la bellezza rispetto alla strada nelle immediata vicinanze e al paesaggio urbano. Canali ha inoltre chiesto all’amministrazione comunale di indicare delle linee di massima di ciò che vorrebbe realizzare, in modo da guidarlo nello sviluppo di una prima proposta, che potrebbe essere sul tavolo dell’amministrazione comunale già nel mese di settembre. Infine, all’assemblea è stato prospettata la possibilità di estendere il progetto su un’area più vasta, comprendente anche la pineta dei Funai e la rotatoria, la cui realizzazione sarà oggetto di futuri interventi a completamento dell’ingresso nord della città, attraverso una più ampia serie di opere che riqualificherebbero tutta la zona.
Micozzi è stato relatore anche del terzo e ultimo punto della riunione, elencando le risultanze dei sopralluoghi effettuati per l’individuazione di un’area idonea a ospitare il nuovo ospedale sul territorio di San Benedetto. Allo stato attuale, sono state vagliate tre zone che per dimensione e posizione risultavano potenzialmente valide: una prima su via Torino, dopo il cavalcavia autostradale, su un terreno sul quale insiste una casa colonica; una seconda in via Volterra, vicino al Fosso dei Galli; una terza in via della Scopa/via S. Giovanni.
Dal sopralluogo di queste tre zone è risultato che solo la prima è effettivamente esente da criticità maggiori, mentre le altre due sono interessate dal passaggio di infrastrutture, che potrebbero presentare delle criticità per la realizzazione della struttura in quell’area salvo che si trovino accordi che rimuovano gli impedimenti presenti. A fronte di ciò, l’amministrazione comunale ha individuato altre due aree potenzialmente utilizzabili e disposto l’esecuzione di sopralluoghi nell’immediato futuro: la prima area è sita vicino all’uscito autostradale di San Benedetto, nei pressi del supermercato “Coop” mentre la seconda area è in zona Brancadoro.