Un intervento duro, che scatenerà nuove polemiche. In consiglio regionale Anna Casini torna ad attaccare Ascoli e San Benedetto per non aver mai indicato possibili sedi per la collocazione del nuovo ospedale.
“Furono invitati tutti i sindaci ad individuare aree idonee di almeno venti ettari, pianeggianti e con condizioni geologiche compatibili. Le due città non presentarono nessuna proposta. Le cinque ipotesi arrivate vennero esaminate dai tecnici della Regione. L’algoritmo servì solo perché eravamo l’unica area vasta in cui il dibattito sull’ospedale, iniziato da vent’anni, non arrivava a soluzione. L’algoritmo non è una bestemmia. Ceriscioli inserì le distanze chilometriche di percorrenza da una parte all’altra della provincia, considerando il tipo di viabilità”.
Si giunse quindi alla soluzione di Spinetoli: “Fu scelta un’area a 12 chilometri da Ascoli e a 13 da San Benedetto. Nelle vicinanze c’è una ferrovia e uno svincolo della superstrada Ascoli-Mare. Una postazione ideale. Il presidente chiese di esprimersi, dicendo comunque che era disposto a cambiarla”.
Immancabile un riferimento alla contestatissima conferenza dei sindaci: “La democrazia è fatta di regole, anche di regole che ci possono non piacere. Quella dell’assemblea dei sindaci prevede che si voti per teste e non per rappresentanza territoriale”.
Ma cosa conterrà il nuovo nosocomio, secondo la vicepresidente della Regione? “Sarà un ospedale solo per le acuzie e per le emergenze – spiega – oggi se hai un infarto devi venire ad Ascoli, se hai un ictus devi andare a San Benedetto. I posti letto non sono più quelli di una volta. Un posto letto di acuzie avrà tempo di utilizzo brevissimo. Nel nuovo ospedale ci saranno tutte le specialità di primo livello e rimarranno due ospedali di base”.