Arrivare al ritiro della mozione del centrosinistra sulla sanità per avviare un’approfondita discussione in commissione. E’ l’obiettivo di Giorgio De Vecchis, dubbioso sull’opportunità di portare il documento in consiglio già il 26 marzo.
“E’ la mia idea e quella del sindaco Spazzafumo – afferma l’esponente di San Benedetto Viva – partiamo proprio dal principio che non deve essere una battaglia di bandiera. Le posizioni ideologiche non sono produttive e certe discussioni non hanno senso. Si corre il rischio di non arrivare alla votazione unanime dell’assise e non ci sembra il caso”.
De Vecchis ricorda come su sanità sambenedettese e ospedale l’emiciclo abbia sempre parlato una voce comune: “Negli ultimi anni abbiamo superato le divisioni votando all’unanimità gli atti, non bisogna avere un approccio ideologico”.
Ecco allora l’invito al passo indietro: “La mozione è stata un’iniziativa della Bottiglieri, che è anche presidente della commissione. Pensiamo che si possa avviare un dibattito collettivo con il contributo di tutti per giungere ad una posizione che sia dell’intera città. Il ritiro mi sembra il passo più logico. La minoranza svolge il suo ruolo, pungola e ha fatto bene a far emergere il problema. Credo però che andare in commissione ed aprire alla partecipazione di forze sociali, comitato, quartieri, rappresentanti dei medici e organizzazioni sindacali sia la soluzione migliore. Poi con tutto il materiale raccolto si potrebbe organizzare un consiglio comunale aperto. Da parte dell’amministrazione c’è piena disponibilità”.
Venerdì alla conferenza stampa di Pd, Articolo Uno e Nos c’erano anche esponenti di Rivoluzione Civica e della sua lista. “Erano presenze a titolo personale – puntualizza De Vecchis – per San Benedetto Viva c’era solo Umberto Pasquali, mentre Urbinati è il coordinatore di Italia Viva, che è cosa differente”.