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Mercatino, Benigni: “Nemmeno impegnandosi si poteva fare peggio”

Il segretario Pd di Porto d'Ascoli attacca Piunti: "Per lui bisognerebbe rispolverare il Buatte d'Oro"
Pubblicato il 26 Gennaio 2019

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Claudio Benigni si scaglia nuovamente contro l’amministrazione comunale in merito alla vicenda relativa al mercatino natalizio di piazza Cristo Re.

“Porto d’Ascoli non potrà dimenticare facilmente l’inverno 2018 per lo straordinario spettacolo messo in scena dalla famigerata amministrazione Piunti: una pista di pattinaggio che apre i battenti senza le prescritte asseverazioni di legge, il mercatino di cui nessuno sa, malgrado fosse stato già sanzionato dalla polizia municipale, il mancato e malcelato introito erariale per l’occupazione del suolo pubblico, la scelta della location non condivisa con il Comitato di Quartiere Porto d’Ascoli Centro, il mettere l’uno contro l’altro residenti ed avventori, le doverose e ligie contravvenzioni elevate nei confronti dei fedeli della Chiesa Cristo Re, le casette di legno e i rifiuti vari lasciati in bella mostra per giorni dopo la fine dell’evento per chiudere con gli insulti indotti e gratuiti al neo parroco Don Gianluca Rosati, reo di aver supplicato attenzione per una Parrocchia che esiste da sempre”.

Il segretario Pd del circolo Primo Gregori dà un nome a tutto questo: “Il festival del mancato rispetto delle regole. Certo – prosegue – mi si potrebbe obiettare che tutto sommato si sta parlando di una piccola questione in quanto per scelta il sindaco ha deciso di non trattare quei temi che sono strategici per una città come San Benedetto. Il primo cittadino ha ribadito in più di una occasione che intende gestire soltanto l’ordinaria amministrazione. Ma a questo punto, la domanda che sovviene spontanea è: se Piunti ha favorito o non è riuscito a impedire una tale concentrazione di irregolarità con l’organizzazione di un piccolo evento, cosa potrebbe accaderci semmai decidesse di volare alto e di governare per davvero la nostra città?”.

Benigni sposa la richiesta di dimissioni avanzata da Bruno Gabrielli e lancia l’affondo. “Lu buatte d’ore era il titolo di una rassegna di qualche anno fa che aveva l’onere e l’onore di consegnare questo ambito  riconoscimento dal chiaro sapore ironico al personaggio sambenedettese che nel bene o nel male si era distinto salendo agli onori della cronaca. Credo sia doveroso rispolverare questa simpatica kermesse per comprendere quello che è riuscito a combinare il primo cittadino sambenedettese con una semplice e piccolissima iniziativa natalizia. Nelle intenzioni una iniziativa lodevole che mirava a creare divertimento per i più piccoli ma agli effetti pratici un caos pazzesco che nemmeno impegnandosi si poteva riuscire a fare peggio”.

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