SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Il servizio di mensa nelle scuole sarà esternalizzato, ma solo in parte. “L’unica eccezione riguarderà l’acquisto delle derrate alimentari”, spiega l’assessore all’istruzione Lina Lazzari. “Sul tema la maggioranza non aveva mostrato un atteggiamento univoco, c’è stata quindi la necessità di discutere a lungo della questione. L’intento è offrire un servizio il più possibile rispondente alle richieste dei bambini. C’è stata una riflessione attenta”.
Nel 2022 sono stati forniti 216 mila pasti per un numero di iscritti di circa 2200 studenti per anno scolastico. Doverosa dunque una valutazione, anche a fronte del numero degli addetti a disposizione. “Quelli a tempo indeterminato sono 10, quelli a tempo determinato 46”, informa il dirigente Antonio Rosati. Che spiega: “Molti di quelli a tempo determinato spesso sono risultati assenti e questo ci ha esposto ad un enorme rischio”.
Ecco allora la soluzione di ‘scaricare’ la gestione della cucina e dello sporzionamento. “Avremo un tetto di spesa di 536 mila euro e le figure a tempo determinato dovranno scendere di venti unità. Per l’esternalizzazione, in questa prima fase, abbiamo individuato i servizi d’infanzia di via Mattei, via Puglia, via Togliatti e via Moretti”.