SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Studente di Giurisprudenza e autoriparatore, il 32enne Gabriele Marcozzi ha alle spalle una lunga attività politica e di militanza nella sinistra radicale. Candidato al collegio uninominale per la Camera da Potere al Popolo, a San Benedetto del Tronto è stato segretario di partito per Rifondazione Comunista e nel recente passato ha lavorato attivamente a diverse campagne politiche, l’ultima delle quali lo ha visto schierato, nel 2016, nel fronte per il “No” alla riforma della Costituzione.
Perché ha scelto Potere al Popolo?
“Ho aderito a questo progetto perché dopo tantissimi anni è l’occasione di costruire un fronte democratico, popolare e radicale che sappia dare una risposta unitaria e solidale ai tanti soggetti colpiti dalla crisi del capitalismo”.
Quali sono i punti programmatici in cui si rispecchia maggiormente?
“Mi rispecchio molto in tutto il programma che abbiamo contribuito a scrivere nelle centinaia di assemblee svolte per l’Italia e che ora è stato pubblicato sul sito del partito, però soprattutto sento miei i punti su lavoro e disarmo. Sul lavoro si torna a parlare nettamente di contratto a tempo indeterminato e abolizione, non revisione, della riforma Fornero, facendo un’inversione a “U” rispetto al precariato dilagante odierno. Inoltre proponiamo la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a settimana a parità di salario e il suo aggancio all’inflazione. I soldi per farlo ci sono. Proponiamo una seria lotta all’evasione fiscale, che pesa sullo Stato per 132 miliardi di euro, il ripristino di una seria progressività fiscale, chi ha poco paghi poco, e chi ha tanto paghi tanto, il taglio alle spese militari e una tassazione sulle pensioni esistenti sopra i 5 mila euro lordi al mese e un tetto alle nuove a 5 mila euro lordi. Per quanto riguarda il disarmo proponiamo, oltre alla riduzione delle spese militari, l’uscita dalla Nato e da tutti gli accordi derivanti da essa e l’adesione al trattato Onu sull’interdizione delle armi nucleari”.
Fra i vari progetti che porterà avanti in caso venisse eletto, qual è il principale, quello che ha la massima priorità, al quale lei è maggiormente legato?
“Mi impegnerò per sviluppare un progetto di legge che inserisca un minimo tariffario per quanto riguarda i liberi professionisti, in modo tale che non si possa subire competizione a ribasso e che si possa allargare anche ai lavoratori autonomi gli ammortizzatori sociali che vengono dati ai dipendenti, in quanto oggi, chi ha una partita Iva a volte sta messo peggio del dipendente. Infine mi batterò per lo sblocco delle assunzioni nel pubblico impiego, soprattutto nella scuola e nella sanità”.