SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Teoricamente, col lungomare che ha, non ci sarebbe competizione con gli altri, ma oggi San Benedetto non può essere considerata una città turistica”. Lo ha affermato Maurizio Mangialardi, in riviera in occasione dell’inaugurazione della sede elettorale di Anna Casini e Paolo D’Erasmo. Per il candidato governatore uno sguardo alle Marche che ha in mente, ma anche e soprattutto ripetute frecciate all’amministrazione Piunti. “C’è differenza tra la San Benedetto di Gaspari e quella di adesso – ha insistito – cinque anni fa Senigallia era sotto di 200 mila presenze, ora ne facciamo oltre un milione e San Benedetto non arriva a 800 mila. E’ tornata ad essere una città provinciale, si è isolata”.
Mangialardi, tuttora primo cittadino di Senigallia, ha messo a confronto le regine del turismo marchigiano, togliendo a San Benedetto la collocazione in vetta. Una presa di posizione anti-Piunti ribadita anche da Augusto Curti, tra i quattro candidati del collegio Piceno: “A San Benedetto l’amministrazione è incapace, anziché pensare ai problemi del dragaggio o alle piste ciclabili, cercano di capire se nella conferenza dei sindaci sulla sanità il sindaco di Montemonaco deve contare più o meno di San Benedetto”.
I quattro candidati del Pd – Casini, D’Erasmo, Curti e la giovane Valeria Cardarelli – sono stati elogiati dal segretario provinciale Matteo Terrani. “E’ una squadra che mette insieme le energie migliori, la competenza, il rinnovamento e l’esperienza. Veniamo da cinque anni di buona amministrazione in Regione, la Casini è stata un ottimo assessore che ha difeso il Piceno. Curti, da sindaco di Force, ha vissuto in prima linea il dramma del terremoto è ha visto le inefficienze nella ricostruzione. In questo caso la Regione non c’entrava niente, le responsabilità sono del governo nazionale. D’Erasmo ha svolto gratuitamente il ruolo di presidente della Provincia risanando un ente che era al collasso. La Cardarelli proviene dal mondo giovanile che non riusciamo più a intercettare e che abbiamo perso di vista. Riguardo a Mangialardi, è stato un bravo sindaco e a San Benedetto gli amministratori dovrebbero prendere spunto da lui, questa città è in declino da quattro anni”.
La vicepresidente della Regione, dal canto suo, ha espresso timori sulla possibilità che gli elettori esprimano un voto di pancia: “Dobbiamo aver paura del voto di rabbia, la competenza potrebbe non essere premiata, molta gente potrebbe mettere la croce sui simboli di Lega e Fratelli d’Italia per protesta”.