Michele Silla ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dalla Lega Per Salvini Premier dove ricopriva i ruoli di segretario di sezione per Massignano, Cupra Marittima, Carassai, Ripatransone, membro del direttivo provinciale di Ascoli Piceno, in passato responsabile organizzativo provinciale e collaboratore per le comunicazioni social relativamente alle province di Ascoli e Ancona.
«Ho partecipato sempre con entusiasmo e ho dato il massimo impegno a tutte le attività proposte, ma il susseguirsi di molte vicende locali relative al partito e alle amministrative di Massignano, dove sono stato candidato con la lista civica “PartecipAzione” hanno segnato il limite di un malessere sopportato troppo a lungo. Da tempo si registrano ormai interferenze di personaggi e di sottogruppi interni che con la storia ed i valori del partito nulla hanno a che fare, sostenuti da autorevoli esponenti di partito e di governo che ne hanno fatto un paradigma delle alleanze politiche, e soprattutto un modus operandi di amici degli amici, sintomo di una mancanza totale di rispetto verso chi si spende con serietà e dedizione. Il mio, come quello di tanti altri, è però un malessere che viene da lontano e che è stato alimentato da fatti ed atti politici provinciali ben precisi riguardanti soprattutto la gestione della politica locale, dimostrato dal diffuso malcontento di militanti e sostenitori sempre più contrariati dall’attuale gestione partitica provinciale. Non è questo il modello di partito a cui avevo dato la mia adesione. Io credevo in un partito coeso che avrebbe coinvolto ed incluso militanti, sostenitori e simpatizzanti nelle decisioni fondamentali, ma così non è affatto”.
“Le sezioni di partito non sono considerate e i militanti sono utilizzati solo come forza lavoro per i gazebo delle primarie o nella raccolta firme. Per Massignano le scelte sono state accolte e supportate dalla Lega anche se non è mai stato deciso insieme le persone da candidare nelle varie elezioni, che potessero dare “gambe e braccia”. Cito come esempio le amministrative di giugno 2024 quando tra i tuoi primi avversari annoveri i colleghi di partito. Ho sempre creduto nella partecipazione attraverso una puntuale comunicazione, lavorando in sinergia nella sezione da oltre un anno per prepararci alle sfide che ci attendevano, ma ci siamo ritrovati divisi e in liste rivali, invece di unire le forze nei momenti importanti. La Lega doveva essere il partito di tutti ed è diventato invece di pochi, dove non c’è possibilità di poter esprimere le proprie idee se non coincidono con quelle di chi decide per tutti. Ho atteso ancora qualche giorno prima di comunicare una decisione ufficializzata lo scorso maggio poiché, visto il generale malcontento, non era mia intenzione incendiare un clima elettorale già incandescente di suo. Una totale assenza di risposte da parte del provinciale che mi ha portato a prendere questa decisione arrivata dopo una lunga riflessione”.