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“Le delibere che coinvolgono T&C sono state votate anche da Canducci”

Pubblicato il 3 Dicembre 2013

SAN BENEDETTO – “Il Pd e il sindaco Gaspari devono alzare gli argini della trasparenza e dell’etica”. Parole dei consiglieri Pd Loredana Emili e Sergio Pezzuoli, che tornano sul caso Canducci. Questa volta carte alla mano.

Tre le delibere approvate dalla giunta, che vedono coinvolta la ditta Troiani e Ciarrocchi, tutte passate anche grazie al voto dell’assessore Canducci. La prima risalente al 23 marzo 2011 riguardante l’installazione degli impianti fotovoltaici, dove per la prima volta vengono contemplati i parcheggi per allestire i pannelli, segue quella del 12 maggio 2011 in questo caso si fa riferimento ai lavori allo stadio e alla concessione prolungata da 20 a 25 anni, fino ad arrivare a quella del 10 settembre dello stesso anno dove si riconosce la sanatoria per il Kinder Park attiguo al Palariviera.

Due gli atti presentati in tribunale, il primo il 16 settembre 2011 e il secondo il 17 ottobre dello stesso anno, da parte della ditta Troiani e Ciarrocchi che si è avvalsa del sostegno legale dell’avvocato Canducci.

Sapevano di tutto questo i consiglieri del centrosinistra? Si chiedono i due esponenti del Pd. “Gaspari sostiene che non sussiste conflitto di interesse- afferma il consigliere Emili- ma sicuramente c’è una questione di etica e morale. Gli stessi principi tanto sbandierati da Canducci, che al momento della discussione per le nomine di Pasqualini e Zocchi alle partecipate, diceva che occorreva dare l’esempio sulla questione etico e morale. Da parte nostra non c’è nulla di personale. Ma guarda caso nelle questioni riguardanti lo stadio, le pensiline e il distributore di benzina c’è sempre di mezzo Canducci. Basta con l’etica usa e getta”.

Emili replica anche all’accusa di essere stata lei stessa in conflitto di interessi nel momento in cui ricopriva il suolo di assessore al sociale e dipendente Asur, sottolineando che a livello comunale si ha solo un compito consultivo in tema di sanità e che vengono riconosciuti incompatibili solo il direttore generale e sanitario con eventuali incarichi politici.

Cosa chiedono i due dissidenti? Una presa di posizione netta e chiara da parte del Pd. Nella nota, inviata qualche giorno fa dai democratici, si rimanda a temi più importanti come la crisi e il lavoro. Tanto che Loredana Emili replica: “Non ci sono due tempi in politica, nella pubblica amministrazione si procede in contemporanea con il sociale e attraverso il metodo”.